Fuorisalone.it's blog, written by the e.reporters team, is a TIPS continer about the design's scene.

ho cancellato per sbaglio la mia postilla sul fuorisalone peraltro commentata da fede vediamo se mi torna in mente

memorandum di una turista nella città in cui vive da 22 anni.

ragazzi grazie dei giri insieme, delle bevute, delle risate, del mancato furto delle rocchette in triennale, del riuscito furto per completare il set della pat, dei balli sfrenati (fede ora sei ufficialmente 'molla'), grazie a luca che si è preso una vacanza e che ha dormito -'nsomma- con i piedi fuori dal divano, a chi ha inventato questa splendida manifestazione e naturalmente al boss casati. ora ho troppo sonno (era la mattina del 23) e troppe cose in testa per tirare le somme di questi sei giorni funamboleschi, ma dirò una cosa. si può sedurre facilmente l'occhio ma il cuore no. il primo dimentica in fretta, il secondo crepita...vedremo di che cosa vi siete innamorati quest'anno!

Ed eccoci a narrare della fine di tutto...il termine di un evento che verrà a lungo definito positivo e non solo per i grandi numeri che, di anno in anno, non son altro che la conferma di un successo internazionale. Il fuorisalone è magia, spettacolo, emozione. Il fuorisalone è vita, magari proprio a dispetto di un Salone che sembra già fuori moda, per non dire ripetitivo..eppure siam solo al secondo anno nel nuovo polo fiera Milano. Ed è proprio per questo che siam qui a parlare, orgogliosi, di un evento giovane, dinamico..come lo son stati i ragazzi che hanno lavorato per questo progetto che ci auguriamo non avrà mai fine. Il design è Milano, il suo motore è YOUNG.

-Giuseppe-

In occasione della Settimana del Design 2007 iO, in collaborazione con 3M, ha presentato la linea iOO Design.
L'abbiamo vista in Zona Tortona..
iOO si è presentata come un’installazione interattiva in grado di animare spazi abitativi e ridisegnarli attraverso i volumi e la luce.
Dunque, i giovani creativi possono cominciare a immaginare spazi esperienziali nuovi con un contenuto digitale notevole. Potrebbero creare spazi mai visti prima, spazi che cambiano...si adattano ai pensieri della gente e alle emozioni.

il salone è finito?
macchè.. altrimenti a che serve tutto il lavoro fatto da noi e.reporter?
certo gli eventi sono passati, forse qualcuno piangerà, o gli inquilini di zona tortona tireranno un sospiro di sollievo, ma signori e signorine, il fuorisalone non è finito!
Questo sito ne è la prova fumante...guardate le foto, commentate i post, e rivivete tutte le emozioni che avete provato durante questa esperienza sempre nuova ogni anno.
Io personalmente sono veramente soddisfatto di aver potuto fare il reeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeporter, e spero anche di avervi fornito uno scorcio piccolo piccolo ed interessante del fuorisalone.
Per il resto...ai posteri l'ardua sentenza.
Adios amigos, asta nuevo.

Avete fatto un giro al Salone Satellite?

Beh non so quanti di voi ci sono stati gli anni scorsi...avete notato che ci sono molte cose che già abbiamo visto tutti?

Dipende sempre tutto dalle aspettative. Università e discoteca si sono effettivamente congiunte gioiosamente. Luci, alcool, fumo e quant'altro. Musica. Rumore. Densità di persone alta. Sudore e movimenti. Suggestivo l'accostamente fra due ambienti diversi. Idilliaco.
Solo una riflessione.
Io ero al primo piano. Fuga dalla norma. Curiosità. Persone distratte. Per il vero del secondo piano ho sfruttato solo qualche centimentro cubo d'aria, forse più, e intascato una manciata o due di spillette. Per il resto che devo dire..però il bar era gratuito, per loro, per noi, non per chi era sotto, sistema gerarchico a piani. La mia contrarietà si sviluppa qui. Nell'elite. Divanetti, poltrone, poltroncine, sedie. E il disappunto è il senso mio di appartenenza a un università che nel momento della festa per noi, studenti, si intende (file ai biglietti, trafila internet, fughe d'entrata e quel che si voglia dire) tratta molto bene tanti ma si dimentica di privilegiare i suoi reali frequentatori, di tutti i giorni. E..il design dov'era? Non che ci dovesse essere ma così visto il periodo.

Ebbene grazie ad interni e alla serie interminabile di artisti,designer, progettisti, mecenati, sponsor che hanno permesso la realizzazione di uno spettacolo talmente bello quanto, credo, difficile da rivedere qui a Milano.
Tutto fantastico!

la location: il castello e i suoi cortili interni, sempre deserti, riempiti di vita e luci.

le installazioni: davvero mozzafiato e per niente banali, nonostante il tema fossero i soliti 4 elementi primari + 3 messi lì per far numero(credo). Complimenti! Un applauso speciale all'opera di Odile Decq e ai suoi "100 Flames for reading".

Decodeliterature: anche qui, applauso.
Decodeliterature inizia come una marchetta per festeggiare i 100 anni di Mondadori, ma presto si trasforma in una reading teatrale( nel senso più spettacolare del termine) e coinvolgente. 5 attori dialogano tra loro a proposito dell'importanza della lettura e lo fanno leggendo e re-interpretando brani tratti da famosissimi classici della letteratura, da Dante a Cervantes, da Disney(:D) a Woolf fino all'abusato, ma ci stava, Borges e la sua bibliteca. L'accompagnamento musicale e le proiezioni dei testi che venivano a comporsi mentre venivan letti completavano la scenografia. RIFATELO!

Light Tracks: Mini episodi fantastici(inutile ripeterlo), dedicati ai 7 elementi protagonisti delle installazioni. Complimenti alla Fake Factory per averli prodotti! La bellezza del progetto è per il 60% merito, ancora, della location; i video venivano proiettati sulle due pareti  lunghe del cortile, una di fronte all'altra. Sulle due pareti non veniva proiettata la stessa identica cosa, ma due scene tra loro collegate in base al tempo(prima e dopo), al principio di causa-effetto, per opposti contrasti.

Del banchetto reale ho già detto:perfetto anche quello!

Eccitazione per tutti i sensi.

DECODEELEMENTS Irripetibile!

bella, proprio bella quest'anno la casa del designer di esterni..ci sono passata stamattina, ero curiosa..attraverso la hall entro nel corridoio e davanti a me la sala relax..la guardo, è davvero carina..e poi penso...ma aprire le finestre??????peccato nn ce ne siano:-)

mega evento di chiusura del salone col party di base b..biglietti esauriti ed io, e-reporter con in mano due biglietti entro senza consegnarne nessuno, bevo chiacchiero esco..sento gente che cerca gli inviti, mi giro "vuoi un biglietto?"..mi sento commentare in faccia "ma tu la conosci questa?che vuole?"
una vocina dentro di me mi invita a riprendermi il biglietto e rispondere alla ragazza che è proprio..ma mi freno, sorrido e vado a casa..sperando che se la birra nn le è andata di traverso almeno che se la sia versata addosso:-)

evento di chiusura..biglietti esauriti, tutti agitati..ed io mi chiedo:ma se bastava fare una fotocopia del biglietto di qualcuno perchè agitarsi???

Nonostante lo stand di Moroso mi sia piaciuto molto e nonostante abbia sentito commenti molto lusinghieri verso la suggestione della 500 di cappellini, l'esposizione che più ho amato in questo salone è stata quella di Viabizzuno della triennale!
Davvero bello il connubio tra dimostrazione e interattività! Per non parlare delle forti emozioni che offriva: sembrava quasi di essere entrati in un nuovo mondo! Un mondo di giochi, colori e non colori, contrasti di luce accompagnati da note delicate, suoni trovati e suoni provocati, piogge di parole e turbini di stupore. Approfittatene: è l'ultimo giorno!

Ok va bene farsi promozione durante la settimana del mobile; ok spacciare per design qualsiasi cosa/idea/servizio/stiledivita/alimento; ok "evviva la tradizione ed i sapori tipici italiani!", ma a tutto c'è un limite!

"Il design omaggia l'Orecchietta" è assai oltre il limite, nell'abisso più profondo del marketing becero.

"Il design omaggia l'Orecchietta" è tutto fuorchè design.

MI ritrovo in questa location(bella come quasi tutte le location visitate quest'anno!) in corso Garibaldi, situata all'interno di una biblioteca, mi aspetto di trovare tesori e mondi nuovi e invece....che tristezza e che sconforto!

Una ventina di "cose" legate all'orecchietta e alla sua forma strana che spacciano per design.

Il brutto è che non saprei neanche ben identificare questo fenomeno; non è design perchè il progetto si riduce ad un  "ah! ha la forma dell'orecchietta!", non è neanche puro e americanissimo styling chè parte da un oggetto esistente per arrivare a sviluppare forme sempre più estroverse. Qui si cerca di "omologare" la forma agli oggetti..senza ottimi risultati.

Sicuramente la peggiore esposizione visitata durante la settimana, senza senso e senza design intorno.

Almeno avrebbero potuto offrire un bel piatto di orecchiette e cime di rape!