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312 eventi inseriti


E per chiudere in bellezza, domani Rho fiera e salone del mobile.
Indispensabilmente Salone Ufficio (si ringrazia il prof di marketing!!!) e padiglioni di Design.
Confido nella visita di domani per risollevare le sorti di questa Designweek08!

Sunday 20 April 2008 | 14:53

Event: salone satellite 
Vote: 


Design week è Salone. E’ Fiera.
Ma è soprattutto Salone Satellite. Obiettivo di tutti gli studenti/progettisti appassionati e un po’ sognatori che hanno voglia di mettersi in gioco, di mostrarsi, sperando che l’anno seguente, magari, si venga destinati al padiglione 8..quello del Design.
Quest’anno decido di dedicare al Satellite il giorno d’apertura così ho modo di evitare la calca e posso guardare tutto con calma.
Filo conduttore è l’ecosostenibilità. E un po’ rido dentro se penso che tutti si riempiono la bocca di questa parola senza effettivamente rendersi conto di cosa voglia dire vivere in modo ecosostenibile. Ma va be, fa sempre scena. E quale può essere il colore dell’ecosostenibilità se non il verde? Ebbene sì, totally green. E un’eco molto Vasareliana (a mio parere) nelle zone di transito che riportavano sui vari pannelli delle forme geometriche a tinte piatte disposte per ricreare movimento visivo e rompere l’uniformità del colore di fondo.
Andare in Fiera il primo giorno ha come unico pro la possibilità di poter respirare tranquillamente e camminare senza rischiare di soffocare nella bolgia. All’atto pratico poi è tutto un contro. E’ un contro perché gli stands non sono del tutto completi, i ragazzi destinati al rapporto con il pubblico sono ancora un po’ impacciati e non tutti sono in grado di fornire informazioni adeguate nella lingua adeguata (e non venite a dirmi che con il cinese siete tutti una potenza!!!).
La mia coscienza critica è notevolmente cresciuta e maturata. E a malincuore mi tocca dire che questo Satellite mi ha lasciato un po’ insoddisfatta. Come quando non vedi l’ora di assaggiare quella brioche che hai visto in panetteria: entri e la compri di corsa, vai per addentarla…e il ripieno in realtà è un puntino di cioccolata moliccia. Si, quelle cose che non ti aspetteresti mai.
Intendiamoci, non sto dicendo che non mi è piaciuto. Semplicemente non ha destato in me stupore. Pochi sono stati i progetti che mi hanno tolto dalla bocca un “UAU” sincero e convinto. Poca genialità, secondo me. Per fortuna tanta ironia. Ma quella nel nostro lavoro è fondamentale: bisogna ironizzare sulla quotidianità e sui nostri stessi bisogni, solo così è possibile lanciarsi in voli pindarici tradotti in progetti capaci di strapparci un sorriso.
E come ogni anno, tirando le somme, trovo delle caratteristiche comuni, un fil rouge che percorre tutte le visioni progettuali.

_legno curvato: presente in quasi tutti gli stands. Sarà che fa molto “eco”, ma non avranno mica esagerato?

_appendiabiti: se non hai una collezione di appendiabiti non sei cool, per niente! Mai lasciare al caso dettagli come questi!

_360°: sinonimo di versatilità, divani componibili capaci di far ruotare tra loro i vari pezzi e armadi double face.

_decorativismo spinto: ghiri gori a gògò, troppo ovunque, ridondanza e a tratti pesantezza… Sfoceremo in rivisitazioni barocche? Ommioddio spero di no!!!

Un mille e lode ai ragazzi (tra l’altro del poli e di cui mi spiace non ricordare il nome) e ai loro progetti per i complementi dedicati ai non vedenti: gli unici ad avermi veramente convinta. Sono stati la prova tangibile che design è utilità, è comprensione dell’esigenze, è miglioramento delle vite altrui anche quando si tratta di scenari diversamente normali.
Salone satellite: voto complessivo: 6
Troppo decorativismo,
poca genialità,
ci rivediamo il prossimo anno.

Saturday 19 April 2008 | 13:37

Event: DOMUS PARTY piazza duca d'aosta
Vote: 


Ok, pioveva.
Ok, c'era freddo.
Ok, la gente non ha piacere ad uscire se piove e c'è freddo.
Però è anche vero che il nome Domus, sopratutto per i cosìdetti "operatori di settore", è quasi sempre sinonimo di garanzia. E non dico che mi aspettassi chissà cosa...però di certo non il nulla!
La location appare insolita e di conseguenza accattivante e mi dico "perchè no?". Prendo accordi con la mia allegra combriccola e ci troviamo alla galleria delle carrozze. Prima delusione: non c'è da bere. Seconda delusione: c'è pochissima gente. Terza delusione: il palco è minuscolo, non si è ancora capito chi suonerà e quando...si vocifera Meg ma non è del tutto certo. Per la prima ora sul palco si ferma una violoncellista eletronic-oriented con una voce un po' inquietante. Tecnicamente molto dotata, per carità, ma poco coinvolgente per me che amo altro genere di sonorità. La tizia lascia la scena e arriva la conferma della performace si di Meg. Mi fermo incuriosita, non l'ho mai vista esibirsi dal vivo e la sua voce mi intriga, nonostante si ostini a proporsi come la Bjork italiana. Ma tant'è.
Arriva, canta diversi pezzi, rende onore all'orgoglio terrone tra fischi e applausi (e terroni eravamo in molti!) e pubblicizza il nuovo album. Packaging FI GHIS SI MO. Ad un certo punto ci lascia. Sono ancora le 00.10.
"Arriverà un dj", penso. Intanto continua a piovere. Dopo venti minuti chiedo info ad una tizia del service che mi dice che stan smontando tutto, che la serata è bella e conclusa.
Delusione.
Allora raccatto la mia combriccola, che tanto allegra non è più, è andiamo a bere qualcosa altrove. Ovunque dove sia asciutto.

Thursday 17 April 2008 | 23:55

Event: LE CASE DELL’ARTE – FINE ARTS HOTEL via Enrico Cosenz, 13
Vote: 


"Bovisiani" non significa solo frequentare il Poli al campus Bovisa. Significa vivere questa zona, innamorarsi dei tramonti sui gasometri, scoprire le magnolie lungo le vie che costeggiano piazza Bausan e arrivare a conoscere ogni singolo pezzo di strada. E quest'anno Bovisa mi ha regalato un evento che non immaginavo potesse coinvolgermi così.
Via Cosenz, al 13. Giovani artisti hanno fatto di alcuni nuovissimi loft la loro casa per 5 giorni.
E' odore di trementina, è colore ovunque, è polvere e calcinacci, è sedersi a terra e dipingere fumando una sigaretta, è sporcarsi le mani. E' condividere momenti di creazione, di intensa elaborazione. E' sperimentare, toccare, riconoscere i materiali e giocare con le forme.
E' tornare a casa sorridendo, cercando di trovare una risposta alla domanda che un cartello pone al visitatore proprio all'ingresso "Cosa stai cercando qui?"
Io non so di preciso cosa stessi cercando, ma senza dubbio ho trovato un'emozione.

Thursday 17 April 2008 | 00:13

Event: fuorisalone Bovisa via lambruschini 31
Vote: 


Il countdown è terminato e la design week è iniziata.
Il tempo ci è stato amico e ha svelato una Milano bella e pulsante come non mai.
Inaugurazione in grande stile in Bovisa. Non poteva essere altrimenti per me che ho fatto di Triennale Bovisa e del Bistrot la mia seconda casa. Già al pomeriggio si respira aria di festa, c’è tanta gente e l’interrogativo è comune: quali programmi per stasera? Beh, accade sempre così quando c’è l’imbarazzo della scelta. Ma l’interrogativo non mi coinvolge e non vedo l’ora di poter entrare in Base B per il party di Zanotta.
Finalmente dentro. La location è perfetta e il tema della serata è ‘troppo mio’ per non lasciarmi coinvolgere. Da brava studente di allestimenti gusto incuriosita l’esposizione delle varie “Sacco” per trarne degli spunti interessanti che ho sapientemente annotato sul mio quadernodegliappunti mentale. Più passano i minuti e più le varie salette si riempiono. Scorgo man mano volti noti e meno noti, molti colleghi di università e vari amici. Il privèè allestito con le Sacco è stato ovviamente il fiore all’occhiello. Ora che ci penso credo che sarebbe stato veramente cool tematizzare maggiormente il party fornendo gadgets vintage..o, perché no, richiedere abbigliamento 60’s, caspita mi sarei veramente sbizzarrita! Idee lampanti a parte, ottima musica e buonissimi i drink, forse anche troppo.
La mia personalissima inaugurazione della settimana del design vale senza dubbio 30. E lode.
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