People Simple Flair Simona e Riccardo

Simple Flair
Simona e Riccardo

Fondato nel 2010, simple flair nasce da un’idea di Simona Flacco e Riccardo Crenna e coltiva un approccio unico tra design, digital e comunicazione.
È diventato punto di riferimento per appassionati, aziende e professionisti del settore.

Simona e Riccardo sono architetti ed innovator, dopo la laurea hanno fatto varie esperienze tra cui una a New York dalla quale si è poi concretizzato il progetto di simple flair. Sono anche fondatori di studio modulo, firma con cui progettano interni ed allestimenti, e riviera, nuovo creative space a Milano.

Collaborano con il Politecnico di Milano.

 

www.simpleflair.it
@simple_flair

L'intervista

Una chiacchierata con Simple Flair Simona e Riccardo

Il digitale cambierà il design?
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Il digitale sta già cambiando il design, il problema è che lo sta facendo per ora ancora troppo lentamente e spesso in un modo errato.
Il concetto fondamentale è comprendere che digitale non vuol dire online; digitale è un layer omnicomprensivo che si sovrappone alla realtà fisica e che senza realtà fisica non può funzionare. Digitale vuol dire scalabilità, vuol dire maggiore confronto, maggiore controllo e maggiore verità.

Sono consapevole che non sia un tema facile per il settore design, noi portiamo avanti con simple flair questa transizione verso il digitale lavorando con le aziende da 10 anni, abbiamo visto l’evoluzione e l’integrazione di questa forma mentis all’interno di diverse realtà ma siamo consapevoli che ci sia ancora molto lavoro da fare. Principalmente, c’è ancora molto da fare, per due motivi: non è ancora chiaro a tutti cosa voglia dire digitale, quali sono le potenzialità e quali i limiti ed al tempo stesso non c’è ancora la comprensione reale di come funziona questo enorme strumento, fatto da miriadi di piccolissimi gesti che da soli sono inutili ma all’interno di una strategia trovano la lora chiave (come le note musicali ed i musicisti che senza il loro maestro d’orchestra non suonerebbero in modo armonioso tutti insieme).

Quando sarà chiaro che digitale non vuole dire avere solo un profilo Instagram o un bel sito web allora entreremo in una seconda fase dove le aziende potranno vedere come il digitale può incrementare oltre che la loro comunicazione anche il loro profitto. Cosa che in realtà più snelle sta già succedendo con risultati davvero entusiasmanti.

Pensi che il design con il suo metodo e approccio progettuale, possa essere utile a definire e gestire gli scenari futuri?
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Assolutamente si. Come sappiamo è ovviamente un momento storico delicato, non dico che il design avrà lo stesso ruolo del dopoguerra ma per il semplice fatto che il mondo è diverso ed anche il design è diverso.

Credo che la progettualità debba tornare al centro ma a 360 gradi: design e progettualità per il prodotto, per gli spazi, per i servizi, per i flussi, per la politica, per la socialità, ecc ecc. La mentalità del progetto, scientifica ma anche umanistica, basata sui dati ma che guarda verso le utopie ed i sogni potrà essere il vero fondamento per una collettività più inclusiva, diversa e complementare.

Dobbiamo capire però che tutto ciò può succedere solo collaborando, mettendo a sistema il sapere, preservando le indispensabili e fondamentali gioie e obiettivi personali ma ricordandoci del grande obiettivo comune è composto da una società sana, mutevole e viva.

Ritieni che i webinar oggi possano essere un nuovo strumento di dialogo, formazione e confronto tra aziende e addetti ai lavori?
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Si ma credo ancora di più che non ci sia una strada univoca giusta per tutti o sbagliata per tutti. Ogni strumento, ogni contenuto ha il suo target; il tema è ascoltare e capire il mercato fornendo il giusto contenuto alla giusta persona.

Di certo questo strumento è idoneo e convertibile per un target come quello degli addetti ai lavori nel relazionarsi a determinate aziende. La formazione sarà sempre più presente nelle nostre vite, nella nostra quotidianità. La società oggi non è quella di 50 anni fa, ogni persona che fa un lavoro creativo (ma non solo) deve rimanere costantemente aggiornata perché le regole del gioco cambiano ormai da un mese all’altro e solo con una costante ed integrata formazione si può rimanere competitivi ma soprattutto si possono raggiungere i propri obiettivi.



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 13 maggio 2020