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Cosa troveremo ad Alcova, con ordine

Design — 18 marzo 2024
© Piergiorgio Sorgetti

Villa Bagatti Valsecchi: Via Vittorio Emanuele II, 48, Varedo (MB)

Villa Borsani: Via Umberto I, 148, Varedo (MB)

15 - 21 Aprile
11:00-19:00 (ultimo ingresso ore 18:00)

La settima edizione sarà a Varedo. Tra i partecipanti Atelier de Troupe in collaboration with CC Tapis, Objects of Common Interest x Bitossi, HEAD – Genève, Supaform, Diego Faivre.

La settima edizione di Alcova aprirà al pubblico dal 15 al 21 aprile a Varedo, nel contesto inedito di due iconiche ville, Villa Borsani e Villa Bagatti Valsecchi. Queste due nuove location,dal forte carattere architettonico rispettivamente modernista e barocco Lombardo, ospiteranno la selezione di progetti Alcova, generando accostamenti sorprendenti attorno al tema dell’abitare, che quest’anno si dispiegherà nella sua complessità attraverso due contesti “domestici”.

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@ AASSTTIINN

I filoni di ricerca si rinnovano, intrecciandosi: materiali e processi produttivi tecnologici e sostenibili, craft contemporaneo, estetiche sperimentali, tematiche sociologiche, politiche, globali. Alcova invita il pubblico in un microcosmo quasi surreale; un contesto di rilevanza storica in cui raccogliersi per immaginare il futuro del design attraverso installazioni, performance e momenti collettivi.

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©  SINGCHAN DESIGN

Di seguito un elenco dei progetti, il nuovo Alcova Design Shop e le grandi installazioni immaginate per questi incredibili spazi (tra cui un campo da golf su site-specific).

Gli espositori

Atelier de Troupe presenterà una collezione in stile Art déco sul tema del viaggio transatlantico collaborando con cc-Tapis e interagendo con l’iconica scala di Villa Borsani.

FABIAN FREYTAG lavorerà a un discorso progettuale affine presentando ART/FICIAL DÉCO in dialogo con un bellissimo bar realizzato da Osvaldo Borsani appositamente per la villa.

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© YASHIRO PHOTO OFFICE

L’architetto giapponese Junya Ishigami ha progettato per la galleria MANIERA un’installazione ad hoc pensata per una piccola grotta nascosta nel vastissimo parco di Villa Bagatti Valsecchi.

Objects of Common Interest presenterà assieme a Bitossi una collezione di vasi che rimanda all’antica architettura greca e si confronterà con il maestoso ingresso di Villa Bagatti Valsecchi.

Agglomerati abiterà le stanze di Villa Borsani con un altro dei suoi impeccabili progetti realizzati rigorosamente in marmo italiano.

Laila Gohar, con GOHAR WORLD, porterà il suo universo di oggetti intriganti e surreali realizzati attorno al tema della tavola da pranzo.

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© Don Cameron

Studio Don Cameron approccia la progettazione di interni con un vocabolario ispirato ad architettura, fotografia e cinema.

Il duo TWE: TOUCH WITH EYES sperimenta nuovi modi di fare design trasformando materiali di scarto reperiti localmente.

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©  Studio Daniel K

La pratica multidisciplinare di Inderjeet Sandhu indaga lo spazio domestico come arena politica lavorando sul linguaggio visivo degli oggetti.

Studio Daniel K propone una selezione di arredi marmorei incrociando rimandi al design brasiliano dello scorso secolo e riferimenti all’arte contemporanea.

Terraformae, un nuovo brand di Fornace S.Anselmo reinterpreta la materia terracotta.

Studio Tooj, altrettanto impegnato nella ricerca sui materiali, metterà in mostra una collezione in sabbia di quarzo stampata in 3d.

Lo studio Hilos presenterà al pubblico un sistema di manufacturing per rivoluzionare l’industria del footwear tramite tecnologie di stampa 3d senza spreco, servizi customizzati e on-demand.

Altro progettista che lavora con la stampa 3d è Harry Thaler, supportato del sapere tecnico dell’azienda specializzata Additive Tectonics per creare prodotti innovativi in particelle di legno, ingegnerizzate in un filamento duttile per la stampa.

Il designer Álvaro Catalán de Ocón presenta l’acclamata PET Lamp, che combina l’indagine e la difesa culturale dell’artigianato alle tecniche di riciclaggio. Ad Alcova 2024, verrà esposta una nuova aggiunta alla collezione: la PET Lamp Gurunsi. Un gigantesco paralume che integra le abilità tessili di Baba Tree, azienda Ghanese, per dare nuova vita alle bottiglie di plastica PET.

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@ The New Raw

Anche lo studio The New Raw partecipa a questa ridefinizione del “craft” che s’innesta nelle nuove tecnologie, descrivendo la propria pratica come “artigianato digitale”. Attraverso processi robotizza ti ma ingegnerizzati “in casa”, lo studio esplora il carattere imperfetto e stratificato della stampa 3d utilizzando, anche in questo caso, materiali plastici di scarto.

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© Mike Seymour

Il progetto Sfossils sviluppa nuove tecniche di lavorazione della ceramica attingendo da open database pubblicamente accessibili, presentando ad Alcova i risultati sorprendenti di questa ricerca: lampadari dalla superficie ruvida e dettagliatissima, simili a cortecce.

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© Piergiorgio Sorgetti

I dialoghi con l'architettura

Un’altra novità intrigante di Alcova 2024 è che i progettisti si troveranno per la prima volta a dialogare con architetture domestiche. Gli ambienti delle ville verranno reinterpretati da installazioni pensate ad hoc per poter valorizzare questo connubio unico.

Questi interventi saranno particolarmente puntuali in Villa Borsani: tra le altre, l’installazione sognante di Sema Topaloglu Studio che si insinua in uno dei bagni della villa già decorato pittoricamente da Adriano Spilimbergo.

A mediare interni ed esterni, gli oggetti in marmo e vetro di Tom Fereday.

Mentre gli arredi post-modernisti di Supaform ricreano nelle stanze alte di Borsani un ambiente d’ufficio fuori dall’ordinario.

Il verde di Villa Bagatti Valsecchi avrà un ruolo protagonista, ospitando grandi installazioni, dissemi nate nella vastità del giardino. Objects of Common Interest offre un luogo di convivialità dove potersi raccogliere e riparare dal sole; il trio composto da Diego Faivre, Hugo Béhérégaray e Pierre Castignola interpreta giocosamente il parco della villa creando un campo da golf site-specific. Surfacedesign, Inc. propone delle sedute per il pubblico in pietra naturale, mentre Pepe Valenti presenta la fontana The Portal, a ravvivare il Loggiato delle scuderie nel quadro dell’Alcova Design Shop.

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© Piergiorgio Sorgetti

Alcova Design Shop

L’intero Loggiato delle Scuderie diventerà infatti il palcoscenico di un’altra grande novità di quest’anno: l’Alcova Design Shop prenderà corpo in un’installazione articolata (e non più solo virtuale) che metterà in scena molti degli oggetti presentati online da Alcova, ma anche tante novità messe in mostra dagli espositori di quest’anno. Collectible design, design di prodotto, oggetti con diversi usi e dimensioni saranno in vetrina, con l’intento di promuovere in modo ancora più deciso ed esplicito il design contemporaneo. Tra gli altri, si troveranno progetti inediti di Stef Fusani, di Stefania Ruggiero, di Clara Schweers con cui Alcova Design Shop lavora da tempo. La selezione presenterà anche gli ultimissimi arrivi sullo Shop di Alcova: una collezione “spaziale” di metallo rigonfiato firmata Astronauts, le luci morbide di Sagmin Oh, i vivacissimi tavolini di Laura Casañas Maya che reinterpretano la passamaneria su tubolari metallici curvi, le Pierced Stool di Gregor Jahner e gli arredi inediti di Limbo Accra. Tutti i pezzi saranno acquistabili sia sul posto e che sul sito.

Altri progetti

Il panorama di questa edizione acquisisce un respiro sempre più internazionale. Alcova 2024 spazierà dal raffinatissimo gusto estetico giapponese con RKDS (Ryuichi Kozeki), e il linguaggio materico dello studio sud-coreano WKND Lab, alla ricerca di definizione culturale cinese attraverso una prospettiva storica, mutuata in chiave contemporanea, con MMR STUDIO e SINGCHAN DESIGN. Il tema dell’identità territoriale verrà esplorato dando voce anche a geografie più fragili: il brand Faina restituirà, tramite la sua installazione, un riflesso dei radicali cambiamenti socio-culturali in Ucraina. Studio AASSTTIINN, invece, porterà un contributo dall’Iran.

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© Pepe Triginer Valenti

Gli oggetti verranno esplorati anche nella loro dimensione semiotica, in aree di significato che eccedono confini fisici e strutturali. Il progettista Inderjeet Sandhu presenterà manufatti intrisi di contraddizioni, smantellando e reinterpretando gli elementi familiari della casa con un’enfasi specifica sul linguaggio e la parola scritta, legata a temi di migrazione, identità e spostamento. Un altro progetto “meta” e di interesse sociologico/linguistico è quello di UMPRUM Studio of Fashion and Footwear Design, accademia di arte, architettura e design di Praga, che offrirà riflessioni progettuali sulle norme legate al “dress code”, decostruendo l’identità di genere.
Più che mai benvenuto il ritorno di HEAD – Genève, tra le scuole internazionali più influenti nel campo di design e arte, presenterà 2084, Diorama of the Future, una speculazione architettonica sulle sfide dell’era post-antropocenica. Lo scenario affronta la ricostruzione di un futuro prossimo in cui alcune città sono sommerse, mentre altre sopportano condizioni estreme, conseguenze dirette dell’emergenza climatica.

Una collaborazione con Artemide accenderà gli spazi monumentali di Villa Bagatti Valsecchi al calar del sole. Le luci progettate da Alejandro Aravena, Bjarke Ingels e Carlotta De Bevilaqua contribuiranno a creare un’atmosfera evocativa ed emozionale.





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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 18 marzo 2024