Evento 2025

REALIA di SABRINA RATTÉ

La prima personale italiana della visual artist québécoise è tra gli eventi di punta del programma per la Milano Design Week 2025 di Porta Venezia Design District, di cui MEET è headquarter. Un’esperienza sensoriale e concettuale unica, in cui tecnologia e biologia si intrecciano per ridefinire il nostro rapporto con l’ambiente. Un viaggio tra natura e artificio, memoria e futuro, alla ricerca di nuovi modi di abitare e immaginare il mondo.
Special Mention Fuorisalone Award
Tecnologia

MEET Digital Culture Center – primo Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura digitale in Italia, nato a Milano con il supporto di Fondazione Cariplo e fondato da Maria Grazia Mattei – sarà anche quest’anno, per la terza volta consecutiva, headquarter di Porta Venezia Design District per la Milano Design Week 2025.  

In quest’occasione il pubblico potrà visitare la mostra Realia di Sabrina Ratté: si tratta della prima personale italiana della visual artist québécoise che esplora la convergenza tra tecnologia e biologia, interrogando il nuovo rapporto tra natura e ambiente digitale. Attraverso un percorso espositivo immersivo – che si inserisce perfettamente nel programma MEET the Nature che affronta il tema della natura in chiave critica e innovativa, al di là della semplice discussione su riciclo e sostenibilità – l’artista indaga l’interazione tra materialità, virtualità e spiritualità, proponendo scenari speculativi in cui il mondo naturale si evolve in simbiosi con i residui della civiltà tecnologica. Un viaggio reso possibile grazie anche al supporto di Haiki+, azienda leader nel settore dell’ambiente e dedita al riciclo, al recupero e al trattamento dei rifiuti industriali applicando i principi di economia circolare.     

«In un’epoca in cui l’impronta dell’uomo sul pianeta si manifesta anche attraverso i rifiuti che lascia dietro di sé, “Realia” esplora le interconnessioni tra scarti, ecosistemi e tecnologia, interrogandosi su come i residui dell’attività umana possano trasformarsi in nuovi ambienti e forme di vita», sottolinea Maria Grazia Mattei, curatrice della mostra e presidente di MEET. «L’opera di Ratté si muove tra biologia e ambiente, immaginando paesaggi in cui i rifiuti abbandonati si fondono con elementi organici e artificiali, dando origine a mondi post-antropocenici. Le sue creazioni evocano realtà in cui il digitale, il residuo e il vivente si intrecciano, suggerendo un ecosistema in continua metamorfosi, dove gli scarti diventano materia per nuove forme di esistenza e memoria».  

Una sinergia proficua quella tra MEET – da sempre attento alle grandi sfide sociali e ambientali emergenti e alle riflessioni sulla relazione tra uomo, tecnologia e natura in una prospettiva inter-specistica e non antropocentrica – e Haiki+, che si distingue in particolare per l’attenzione dedicata al mondo dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), impegnandosi nella raccolta, nel recupero e nel trattamento di apparecchiature elettriche ed elettroniche, mirando a valorizzare i materiali preziosi che contengono.

Le opere di Sabrina Ratté trasformano l’immagine digitale in un mezzo malleabile, modellato attraverso scansioni 3D, sintetizzatori video analogici, intelligenza artificiale e animazioni digitali. La sua pratica artistica abbraccia video, installazioni interattive e sculture digitali, creando ecosistemi in cui il vivente e il non vivente si fondono. In Inflorescences (2023), la natura muta per coesistere con i rifiuti elettronici, ridefinendo l’idea stessa di ecosistema e di coabitazione tra organismi e scarti umani. Cyberdelia (2024), invece, esplora il rapporto tra intelligenza artificiale e percezione umana attraverso un’interazione con il pubblico basata su simboli e casualità, evocando le utopie cyberculturali degli Anni 80 e 90.      
In Plane of Incidence I e II (2024), oggetti abbandonati vengono digitalizzati e trasformati in nuove forme di vita, riflettendo sull’agentività degli oggetti, ossia sulla loro capacità di azione, e sulle imprevedibili evoluzioni della materia. Floralia (2021), ispirata agli scritti di Donna Haraway e Ursula K. Le Guin, trasporta lo spettatore in un futuro speculativo in cui specie vegetali estinte sono conservate digitalmente, in un archivio dove memoria e percezione si sovrappongono, sollevando interrogativi sulla continuità tra il passato e il futuro.

Attraverso una fusione di estetica, poesia e riflessione filosofica, Realia mette in evidenza intuizione, connessione emotiva e senso critico come strumenti per affrontare le sfide ambientali contemporanee. Il lavoro di Ratté si colloca all’incrocio tra arte, scienza e tecnologia, investigando la trasformazione degli ecosistemi nel digitale e il modo in cui percepiamo il mondo attraverso i media elettronici.

Gli strumenti informativi digitali – audioguida e la nuova chatbot AskMeet – sono sviluppati in collaborazione con Converso. In collaborazione con Delegazione del Quebec in Italia. 

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Programma

0/4 Martedì
1/4 Mercoledì
2/4 Giovedì
3/4 Venerdì
4/4 Sabato
5/4 Domenica
6/4 Lunedì
7/4 Martedì
10:00 - 20:00
Esposizione
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8/4 Mercoledì
10:00 - 20:00
Esposizione
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9/4 Giovedì
10:00 - 20:00
Esposizione
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10/4 Venerdì
10:00 - 20:00
Esposizione
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11/4 Sabato
10:00 - 20:00
Esposizione
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12/4 Domenica
10:00 - 20:00
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13/4 Lunedì
10:00 - 20:00
Esposizione
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14/4 Martedì
15/4 Mercoledì
16/4 Giovedì
17/4 Venerdì
18/4 Sabato
19/4 Domenica
20/4 Lunedì
21/4 Martedì
22/4 Mercoledì
23/4 Giovedì
24/4 Venerdì
25/4 Sabato
26/4 Domenica
27/4 Lunedì
28/4 Martedì
29/4 Mercoledì
30/4 Giovedì
31/4 Venerdì
Foto
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