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Data Bugs, l’installazione di Dotdotdot che racconta l’AI, dal Fuorisalone vola a Shanghai

Design — 25 novembre 2024
Brand
Dotdotdot

Vincitrice del Fuorisalone Award per la sezione Interaction, è stata selezionata per il TANK di Shanghai come esempio di ambiente narrativo che illustra il funzionamento reale dell’AI

L’installazione immersiva e interattiva Data Bugs di Dotdotdot, presentata al Fuorisalone 2024 e vincitrice del Fuorisalone Award per la sezione Interaction, è stata selezionata dalla curatrice Iris Long per esplorare il rapporto tra arte e tecnologie nell’ambito del programma Cinema in Meta ai Nowness Short Film Award 2024, in scena al TANK di Shanghai. Il tema della kermesse di quest’anno, In Motion, riflette sulla fluidità̀ del presente, invitando i creatori a osservare, impegnarsi e riflettere attivamente attraverso il loro lavoro.

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Photo courtesy by Piercarlo Quecchia - DSL Studio

Scelta come esempio di ambiente narrativo Data Bugs non solo illustra il funzionamento reale dell’AI, ma evidenzia anche il ruolo cruciale della curatela dei dataset – o della sua assenza – nella creazione di bias. Inoltre, la sua interfaccia, basata sul movimento nello spazio, rappresenta un’alternativa innovativa al classico modello text-to-image, aprendo nuove possibilità creative nel campo della curatela e degli allestimenti.

Data Bugs si configura come uno spazio immersivo: un universo popolato da immagini di insetti generati da AI in risposta agli input dei visitatori. Interagendo con otto totem, il pubblico attiva il flusso di dati verso due Intelligenze Artificiali generative che creano, in tempo reale, rappresentazioni di insetti. Le due AI sono state allenate su dataset differenti: uno generico e standardizzato, l’altro curato da un entomologo. Il confronto tra i risultati ottenuti offre una rappresentazione efficace della polarizzazione a cui ci si espone nell’uso di queste tecnologie.

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Photo courtesy by Piercarlo Quecchia - DSL Studio


In un contesto globale che sembra spesso dominato da realtà extra-europee, è significativo che, proprio in Cina, venga invitato uno studio italiano a parlare di intelligenza artificiale. Questo riconoscimento riflette una consapevolezza crescente della necessità di adottare approcci più “umanistici” per affrontare sfide collettive e sociali, distanti dai paradigmi imposti dai Big Tech.





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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 25 novembre 2024

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