MAGAZINE

Mondi Connessi: la parola a Simple Flair

Design — 22 gennaio 2025

Un racconto su quando il design diventa consulenza, e si applica a diversi ambiti, dove il metodo coordina ogni processo e fa la differenza

Abbiamo curato una serie d’interviste a diversi professionisti della cultura del progetto sul tema di Fuorisalone 2025 - Mondi Connessi - per esplorare come prospettive, esperienze e competenze diverse possano intrecciarsi per promuovere innovazione, creatività e cambiamenti positivi. “Il mercato ha bisogno di brand che siano in grado di costruire una vera appartenenza tra persone e prodotto, dove il design diventa un mezzo per dichiarare un’appartenenza culturale e sociale”, ci hanno detto Riccardo e Simona, i due architetti che da 15 anni sono alla guida di Simple Flair. Il loro è uno studio che ha tracciato un percorso in continua evoluzione nell’ambito del design, molto milanese, e anche molto internazionale, capace di continuare a rinnovarsi e innovarsi a diversi livelli.

Due parole su di voi: chi siete, di cosa vi occupate e prospettive future?

Siamo due creativi, advisor e architetti con una visione internazionale e un forte impegno nella consulenza strategica, in ambito marketing e comunicazione, per brand di design. Con Simple Flair lavoriamo con marchi che vogliono svilupparsi creando esperienze uniche per il pubblico, puntando sempre a stabilire connessioni reali. Guardando al futuro, ci concentreremo su progetti che alimentano la sinergia tra aziende e persone, creando ponti di valore tra brand e consumatori, e portando il nostro punto di vista nel mercato internazionale, con l’obiettivo di rafforzare la nostra presenza a New York, Los Angeles, Nord Europa e in altre città di rilievo.

simple-flair-connessi-fuorisalone-milanoPhoto courtesy on the left Daniel Farò, on the right Matteo Bianchessi

Apartment, Riviera, Vero International, Convey, Milano e NY. Cosa connette tutte queste esperienze e questi mondi, e come si porta innovazione nell’ambito del design?

Ciò che connette tutto è la nostra visione del design come un mezzo per creare relazioni autentiche, non solo attraverso il prodotto, ma anche tramite azioni significative e durature nel tempo. Ogni progetto, che si tratti di spazi fisici come Riviera o di mondo commerciale come Convey, nasce per costruire connessioni vere e stimolare il coinvolgimento della community creando un valore che risponda ai reali bisogni delle persone. Il ponte che negli anni abbiamo costruito tra Milano e New York, per noi è uno degli asset di maggiore valore che alimentiamo quotidianamente attraverso uno scambio continuo tra due mondi che sono molto diversi, ma anche altrettanto connessi: è un investimento importante che portiamo avanti da tempo, anche perché riuscire a variare stili, target e obiettivi muovendoci tra questi due poli porta valore aggiunto sotto diversi punti di vista , a noi e ai nostri partner e clienti.

Il design oggi si esprime in diversi ambiti e quando si esprime in forma di consulenza permette di trovare soluzioni semplici, ma non scontate, a problemi complessi. Quali sono le prossime sfide che vorreste affrontare o gli ambiti che ritenete più urgenti?

Le sfide che ci attendono sono legate sicuramente all’evoluzione del mercato internazionale, dell'economia globale e delle modalità di consumo delle persone. In questa prospettiva il nostro approccio è sempre più mirato a creare soluzioni che mettano in connessione brand di valore con una community globale. Le sfide non sono solo nel design in sé, ma nell’adozione dell’intelligenza artificiale (AI) per offrire esperienze sempre più personalizzate e superare definitivamente il gap culturale e sociale tra uomo e macchina, e in questa partita il design può assumere un ruolo determinante. Inoltre, vogliamo continuare a creare progetti che non siano solo visivi, ma che abbiano un impatto reale e tangibile sul pubblico.

simple-flair-connessi-fuorisalone-milano-1
Photo courtesy on the left Matteo Bianchessi, on the right Simple Flair

Di cosa pensate abbiamo bisogno oggi le aziende italiane d’arredo e design più tradizionali, rispetto ad una competizione aperta con brand con meno heritage, ma maggiore capacità di comunicare e coinvolgere il pubblico?

Le aziende tradizionali hanno bisogno di abbracciare un cambiamento radicale nel modo in cui comunicano con il pubblico. Non basta più un prodotto fine a se stesso: è fondamentale creare connessioni reali, costruire una brand identity che parli direttamente alle persone. Il mercato non ha bisogno di nuovi tavolini o sedie, ma di brand che siano in grado di costruire una vera appartenenza tra persone e prodotto, dove il design diventa un mezzo per dichiarare un’appartenenza culturale e sociale. Per farlo, è necessario sviluppare capacità di comunicazione che possano coinvolgere le nuove generazioni e il pubblico globale in modo autentico.

Qual è il vostro progetto nel cassetto?

Abbiamo diversi progetti nel cassetto, soprattutto all’interno del nostro gruppo, SF GROUP, che oltre a controllare Simple Flair partecipa e gestisce altre realtà come Riviera, Convey, Sfrido Estate, A617 ed altri. Il nostro obiettivo è crescere come Gruppo per portare il nostro punto di vista nel settore e connettere sempre più persone a brand di valore in modo contemporaneo e significativo.





Tag: Mondi Connessi Fuorisalone 2025 Milano Design Week Design Milano Interviste



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 22 gennaio 2025