MAGAZINE

I designer vanno in pensione?

News — 10 gennaio 2023

Esiste un filo diretto tra previdenza e finanza sostenibile. Le scelte di oggi hanno un impatto diretto sul nostro domani e sul futuro del Pianeta.

Il mondo del lavoro è mutevole e richiede costantemente capacità di adattamento. Le nuove generazioni sono certamente quelle più esposte: le occupazioni a tempo indeterminato diventano sempre meno frequenti, i percorsi lavorativi intermittenti aumentano, così come i contratti a chiamata e le collaborazioni occasionali. Se comparata a quella delle generazioni precedenti, l’occupazione è diventata sempre più frammentata e fluida, e i percorsi lavorativi discontinui. La questione è trasversale a tutti i settori, incluso quello del design e dell’architettura: le prestazioni professionali dei progettisti autonomi, che sviluppano e gestiscono un’opera a seguito di un preventivo con il committente, possono essere soggette a discontinuità e influenzate da diversi fattori, dal periodo storico passando per le fluttuazioni dei mercati. Ed è a partire da un panorama di lavoro estremamente frammentato, e tanto più a causa di tale specifico contesto, che il tema della pensione come termine finale del percorso professionale di ogni persona acquisice centralità.

Per via dell’irregolarità delle traiettorie lavorative moderne diventa quindi necessario ragionare d’anticipo sull’accesso alle forme d’integrazione del reddito futuro e, in questa prospettiva, i “fondi pensione” possono rappresentare uno strumento utile per integrare la pensione pubblica. Ma cosa sono i fondi pensione? E su quali basi affidarsi ad un fondo invece che ad un altro?
 


Leggi anche: Che differenza c’è tra finanza sostenibile e finanza etica?



I fondi pensione definiti nell'ordinamento giuridico italiano appartengono al cosiddetto sistema pensionistico privato e, tramite un investimento di somme di denaro versate con continuità, hanno l’obbiettivo di consentire ai lavoratori di ottenere una pensione complementare rispetto a quella cui si accede grazie al solo sistema pubblico. Di fondi pensione ne esistono di due tipi: chiusi e aperti. I primi sono legati al contratto collettivo di lavoro relativo ai diversi settori occupazionali e alle professioni, i secondi sono aperti – appunto – a ogni categoria di lavoratore, che siano autonomi o dipendenti, e persino a chi non lavora.

Ma se è vero che investire oggi – come e quanto – in un fondo pensione o in un altro ha un impatto diretto sulla nostra condizione patrimoniale di domani, forse non è questo l’unico criterio che dovremmo considerare al momento di prendere le nostre decisioni in merito, dal momento che, come abbiamo dimostrato in precedenti occasioni, siamo altresì consapevoli che, alimentando diversi circuiti finanziari, contribuiamo in misura differente e con segno talvolta opposto a rafforzare o contrastare, per esempio, i cambiamenti climatici. E così, scegliere di investire in fondi che promuovono la finanza sostenibile, o addirittura la finanza etica, consente alle economie a basso impatto di crescere, limitando gli effetti della crisi climatica, producendo quindi un ulteriore effetto a lungo termine che inciderà sul nostro futuro e su quello delle generazioni a seguire.

Anche il settore della previdenza, insomma, non è “neutro”, non è “monolitico”, e ci permette di agire o meno per la sostenibilità attraverso i nostri investimenti, perseguendo fattori ambientali, sociali e di governance (i noti parametri Esg) condivisi, operando in sintonia con gli studi recenti sul crescente interesse, in Italia e in Europa, per i temi legati alla sostenibilità in ambito economico-finanziario. Un interesse che indirizza sempre più la gestione dei risparmi verso scelte d’investimento motivate dalla volontà di contribuire ad un modello di sviluppo che gestisca più efficacemente (e contemporaneamente) i rischi finanziari e gli impatti climatici. Ed è di fronte a questo scenario (occupazionale e finanziario) in continua evoluzione che non pare mai troppo presto per iniziare a informarsi e a ragionare sulle proprie scelte in tema di previdenza.

*Questo contenuto è realizzato in collaborazione con Banca Etica, prima e unica banca italiana ispirata, appunto, ai principi della finanza etica, che prende in considerazione ogni aspetto ambientale, sociale e di governance delle imprese che sceglie di finanziare.





Tag: Banca Etica Sostenibilità



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 10 gennaio 2023

Vedi anche...