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Mondi Connessi: progetti e installazioni del Fuorisalone 2024

Design — 12 luglio 2024
ph. chiara venegoni

Sono moltissimi gli appuntamenti della scorsa edizione che, diffusi in tutta la città, hanno portato alla luce questo ampio e affascinante tema: ripercorriamo quali sono gli eventi dell'ultimo Fuorisalone che hanno ispirato il tema che sarà protagonista del 2025.

Mondi Connessi sarà il tema dell’edizione 2025 di Fuorisalone, una coppia di parole che guarda alla progettazione come pratica partecipata e generativa, e al design come disciplina in grado di coinvolgere ed includere, insieme alle forme di intelligenza artificiale. Sono questi alcuni dei concetti chiave su cui si sta interrogando oggi il design, che si tratti di prodotto, arredo, comunicazione o spatial design, sfaccettature disciplinari che trasformano la cultura contemporanea in strumenti per mettersi in relazione con il mondo. O con i molti mondi che compongono il nostro intorno.
Creare ponti con la sfera naturale, con porzioni della società che spesso rimangono distanti da noi, o tra spazi che non sempre si toccano non è semplice, e quindi anche il design fa propri strumenti che arrivano da altrove, integrando più o meno l’aiuto da parte delle nuove tecnologie. Lo abbiamo visto all’edizione del Fuorisalone 2024, dove sono stati molti gli eventi e gli appuntamenti che hanno messo in evidenza questo ruolo crescente del design, di traduttore e costruttore di legami. 


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A parlarci di un nuovo dialogo tra mondi fisici e digitali sono state soprattutto installazioni che hanno messo in luce le nuove potenzialità offerte da una pratica di progettazione collaborativa insieme alle intelligenze artificiali, com Data Bugs, AI is a Mirror dello studio dotdotdot, che ha presentato una riflessione sulle implicazioni sociali e sui rischi che la polarizzazione dei dati ha nell’alimentare bias e stereotipi.


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Anche Google - in collaborazione con il laboratorio artistico e di ricerca Chromasonic -, con l’installazione Making Sense of Color, ha parlato dell’intersecarsi tra questi due mondi, con un viaggio immersivo dall’etereo al materiale, che ha messo in luce come il colore sia fondamentale per percepire il mondo che ci circonda.


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A mettere in relazione ciò che avviene nel mondo della cultura e la necessità sempre più crescente di impostazioni produttive che mettono la sostenibilità al centro delle riflessioni aziendali, sono stati invece eventi che hanno guardato con fascinazione al mondo vegetale, immaginando nuove modalità di entrare in relazione con esso. Primo tra tutti è stato l’appuntamento presso gli headquarters di Zegna, dove un grandissimo allestimento ispirato alla storica identità del brand ha portato un pezzettino dell’Oasi Zegna tra gli spazi milanesi, un percorso per passeggiare tra la lussureggiante vegetazione della foresta e interagire con le storie e le immagini che animano le pagine del libro pubblicato per l’occasione.



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Anche tra le sale del Superdesign Show ci si poteva imbattere in una “innovativa foresta indoor”, un’installazione dal titolo Like Trees in the Wood immaginata da NichelcromLab che ha messo in scena un inedito dialogo tra natura, materiali e tecnologia. Il visitatore poteva, infatti, attraversare un bosco di querce che si riflettevano e si replicavano all’infinito grazie all’acciaio specchiante che le circondava. Quest'opera ha creato un'esperienza visiva straordinaria, moltiplicando lo spazio e generando, attraverso illusioni ottiche, un dialogo virtuoso tra l'ambiente naturale e l'ambiente artificiale.



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Nel pieno centro della città, invece, Porsche ha portato la grande installazione The Pattern of Dreams, progettata dal collettivo di design Numen/For Use riprendendo le diagonali monocromatiche del motivo “Pepita” tipico dei modelli 356 prima e dell’iconico 911 poi. Composta da una leggera struttura di moduli di metallo in sostegno di un intreccio di reti in bianco e nero, Lines of Flight componeva una sorta di paesaggio fluttuante, invitando i visitatori a salirci sopra per esplorare questa scultura sociale nella forma di una specie di amaca comunitaria.


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La connessione tra le persone attraverso il design degli spazi pubblici è un altro tema chiave. Architetti e designer sono chiamati a creare ambienti che favoriscano l'interazione sociale e l'inclusione ed è così che, quest’anno, proprio l’ospitalità di chi arriva a Milano per la Design Week è stata al centro di molti progetti, dal The Glitch Camp di IED - che ha ospitato gratuitamente studenti under 30 al Centro Sportivo Enrico Cappelli Savorelli - al campeggio sul tetto di BASE Milano con un’intervento spaziale dello studio Parasite 2.0, dal progetto sull’abitare precario dal titolo “Runaways” da DOPO? fino alla Foresteria, immaginata da C41 per diventare un’esclusiva residenza d’artista in pieno centro. 



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Tematiche fondamentali per il futuro del design - come progettazione sostenibile, economia circolare, innovazione nei materiali - trovano alcune delle sintesi tecniche più efficienti e performanti. Un esempio al Fuorisalone 2024 lo ha portato Hyundai, la cui mission è da sempre quella di rendere il progresso alla portata di tutti e migliorare la vita delle persone.





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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 12 luglio 2024

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