MAGAZINE

Ville nel parco Ghigi a Bologna: una storia di architettura moderna per la residenza di Leopoldo Cavalli

Tips — 14 dicembre 2020

A casa di Leopoldo Cavalli. Un luogo magico dove l’architettura si relaziona all’esterno con il paesaggio e all’interno con il design.

Il complesso delle Case nel Parco di Villa Ghigi di Bologna è una delle testimonianze più intime dell’attività architettonica di Enzo Zacchiroli.
C’è un omaggio ai progetti di Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto in queste ville, una concezione moderna dell’architettura dall’eco quasi brutalista, che mette in dialogo mattoni e cemento di volumi lineari con il parco e i dolci declivi delle colline bolognesi.

Le ville sono concepite in modo tale che, da ogni prospettiva di osservazione, la geometria e il costruito - il mattone e il cemento – dialoghino armoniosamente con la foresta circostante.
L’involucro murario è imponente: il muro di cinta della proprietà, in cemento armato, è attraversato da aperture nette e profonde per l’accesso alla casa e al garage, l’andamento è caratterizzato dal susseguirsi di segni spigolosi e curve concave e convesse a suggerimento di un ingresso. Il perimetro della casa invece, in mattoni - cifra distintiva di Zacchiroli – è interrotto da aperture a dimensione contenuta e da finestre a nastro.

Se l’esterno della casa rimanda ad un forte senso di avvolgimento ed intimità, l’interno invece mostra un sorprendete respiro verso l’ambiente circostante.
Il living della casa è caratterizzato dalla presenza di un’apertura a nastro che affaccia sul parco, e l’osservatore non può che non rimanere catturato dalla vista di questa fascia verde che incornicia e pervade lo spazio domestico. L’osmosi tra il costruito e il verde, la maestria nel “progettare” una natura nella dimora, e la suggestione di questi scorci lineari, sono senz’altro i segni distintivi di quest’ opera architettonica.

È in questa dimora che abita l’imprenditore Leopoldo Cavalli con la moglie Monica, i due figli Michele e Anna e i suoi affezionatissimi animali domestici (un cane corso, un amstaf, un jack Russell, un papagallino inseparabile, 2 criceti e tanti pesci rossi).

Con Monica ci siamo subito innamorati di questa casa, disabitata dai proprietari precedenti trasferiti all’estero da moltissimi anni, ma abitata dal personale di servizio per quasi una decade. Sono loro che ci hanno accolto con una torta alle mele appena sfornata ed un incantevole servizio di thè, e che per primi ci hanno fatto scoprire ogni angolo, anche quelli più segreti, della casa. Entrambi bolognesi abbiamo ritrovato in questa dimora un ambiente meditativo e una dimensione privata di benessere perfetta per la nostra famiglia che abbiamo voluto arricchire, non solo con la presenza di elementi sensoriali - che di per sé elevano la qualità dell’ambiente - ma anche con un’attenta scelta di prodotti, finiture e materiali a bassa emissione”.

In questa cornice architettonica di matrice razionalista, si inserisce un progetto di interni interamente firmato Visionnaire, il metaluxury lifestyle brand che lo stesso Leopoldo ha lanciato 15 anni fa, assieme alla sorella Eleonore ed al padre Luigi.
Alcuni prodotti iconici del brand enfatizzano lo spazio ampio e luminoso e viceversa l’ambiente meditativo infonde armonia all’allestimento.

La zona living ruota attorno ad un camino posto al centro dell’ambiente, dal quale si snodano le diverse aree. La zona del riposo con il divano modulare Bastian sembra progettata come un osservatorio privilegiato sulla natura. Seduti sul componibile non si può non rimanere in contemplazione della foresta che sembra quasi avvolgere lo spettatore. Adiacente è l’area della musica, con il pianoforte a coda rivolto ovviamente verso lo spettacolo naturale. Gli strumenti musicali sono ricorrenti nella casa, ci sono ben due pianoforti a coda, a traccia della passione di Leopoldo Cavalli per questa forma d’arte, coltivata ampiamente anche nella sua vita professionale.

La musica è la mia più grande passione, non c’è momento della mia giornata che non sia scandito da una melodia - racconta Leopoldo - Ho un passato di aspirante cantautore e di pianista, merito di mia madre che mi ha fatto scoprire il mondo della musica in giovanissima età, e ho coronato il mio sogno rilevando lo storico studio di registrazione Fonoprint (già Museo del Suono e della Canzone della citta di Bologna) dagli eredi del grande Lucio Dalla, studio a pochi passi dalla nostra nuova casa. Anche qui ho voluto ricavare un piccolo studio di registrazione domestico, uno spazio dove con tutti i componenti della mia famiglia ci dilettiamo a comporre, suonare, ballare e cantare”. La musica come passione ma anche come terapia dello star bene. In due ampie zone della casa, sistemi di diffusione ad alta fedeltà progettati dagli studi fonoprint rendono l’esperienza sonora totalmente immersiva, emozionante, per una “rinascita” energetica quotidiana”.

Lo studio di Leopoldo è un ambiente molto evocativo: interamente rivestito in legno sulle pareti, avvolge l’osservatore e trasmette un’atmosfera contemplativa. Una piccola apertura sul verde, ricavata dai moduli della libreria in legno, alle spalle dello storico scrittoio, filtra una splendida luce. L’area attigua è nuovamente destinata alla musica ed ospita un’ allestimento di pianoforte a coda Larix, divano Riverside e pouff in pelle bianco latte.

La scrivania è uno dei pezzi che preferisco nella mia nuova casa, uno dei pochissimi non firmati Visionnaire. L’ho scovata in un vecchio magazzino di reperti storici bolognese, ristrutturata ed impreziosita sapientemente con una lastra on top di marmo Patagonia che mescola il granito con il quarzo, una capolavoro della natura!

Non meno ambizioso è il progetto per la cucina, in cui sono stati scelti i pensili della Victorian, un prodotto contraddistinto dall’utilizzo dell’acciaio arricchito da inserti ornamentali in ottone. Anche qui, una finestra a nastro attraversa le pareti e l’arredo della cucina, offrendo la vista suggestiva e riempendo la stanza di luce e di verde.

La cucina è stato il terreno di sfida con Monica. In questo spazio così intimo dovevano convivere le nostre due personalità. La morbidezza e la femminilità del legno rovere con la durezza e la spigolosita dell’acciaio. Contrasti ripetuti nel tavolo da pranzo, dove amiamo riunirci con i nostri ragazzi e gli amici più intimi; ho scelto un’icona di Visionnaire, il tavolo Versailles disegnato da Alessandro La Spada nel 2008, peculiare per le sue gambe a tronco cono in acciaio e cristallo soffiato con on top il marmo port saint Laurent che si raccorda ai mobili cucina. Sono 40 metri quadri molto progettati e molto evocativi, ispiranti, emozionanti”.

Molta attenzione è stata posta nella realizzazione dei bagni della casa, tutti rivestiti in pietra (ampiamente utilizzato il Rosa Egeo e l’ Invisible Grey della collezione Antolini e tutti unici: dal bagno scultura, il Forma Mentis, un disegno di Simone Micheli per Visionnaire raffigurante una testa in ceramica come lavabo con specchiera sfaccettata, al bagno Kobol di ultima generazione a firma Alessandro La Spada che raccoglie un ampia area wellness, una vera e propria spa domestica con tanto di criosauna, vasca ipersalinizzata, palestra e bagno turco.

Il benessere a 360 gradi così come la filosofia mindfulness appassionano da sempre sia me che mia moglie Monica, tanto da averci spinti quattro anni fa ad aprire nella nostra città natale una nuova concezione di Beauty Salon: uno spazio green dove l’attenzione alla scelta di materiali naturali e rispettosi dell’ambiente ad “emissione zero” ha incontrato tecnologie d’avanguardia in una location unica; una Beauty Academy, per imparare a prendersi cura di sé in modo concreto e duraturo nel tempo. Da questa esperienza è stato “naturale” trasferire conoscenza e tecnologia negli ambienti piu intimi della nostra casa, che in questo modo diventa una vera e propria “serra” del rilassamento e del benessere”.

Il valore straordinario di questa abitazione, che supera i 1200 mq di superficie coperta oltre a 13 deliziosi terrazzi, risiede non solamente nella sua architettura, espressione del brutalissimo cementizio dello Zacchiroli, non solo nella preziosità edilizia con cui è stata progettata (tutti i piani hanno un doppio solaio atto a creare un vespaio di 130 cm per evitare muffe e umidità e per alloggiare tutta l’impiantistica a pavimento), ma soprattutto nel fatto che questa dimora risiede nel centro di un parco pubblico meraviglioso, il parco di Villa Ghigi, a soli 2 kilometri dal centro storico della città ed ospita nel suo giardino privato alberi straordinari tra cui il piu antico Cedro dell’Himalaya di Bologna, alto quasi 30 metri, censito e protetto nella cartografia cittadina. Natura ed architettura, contaminazioni e visione, valori che risiedono in questo progetto, valori che il brand Visionnaire esalta ed esplora quotidianamente.
 

Photo Credits: Max Zambelli



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 14 dicembre 2020

Vedi anche...