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Le mostre e gli eventi da non perdere a novembre

News, Appuntamenti, Milano — 06 novembre 2023
Silia Ka Tung - Garden of Heavenly Delights @ Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea

Una selezione di mostre e appuntamenti da non mancare questo mese.

CCCP
CCCP, Luigi Ghirri, Villa Pirondini 1990 © Eredi Luigi Ghirri

Reggio Emilia: “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea 1984-2024"

Una grande mostra inedita nata per celebrare i 40 anni di una delle esperienze musicali più interessanti della storia del punk: reggiani di nascita, ma concepiti a Berlino, rinati al mondo nell’Emilia Paranoica degli anni ‘80, caduti assieme al Muro alla fine di quel decennio, i CCCP – Fedeli alla Linea si sono imposti come un fenomeno che ben lontano dall’esaurirsi in quegli anni dimenticati è stato capace di ritrovare continuamente la propria attualità grazie a intuizioni che ancora oggi sono di riferimento per una moltitudine di appassionati. A 40 anni dall’uscita del loro primo EP Ortodossia, i quattro CCCP – Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur – riaprono i cassetti di un archivio collettivo fatto di immagini, suoni, testi, abiti e scenografie. L’esposizione, che sottolinea la forza dirompente dei testi e l’aura quasi mitologica che circonda il gruppo, ne ripercorre l’intera storia. Una storia che ha intercettato alcuni tra i nomi più caratterizzanti degli anni ’80, da Pier Vittorio Tondelli a Luigi Ghirri a Amanda Lear. Un percorso cronologico e antologico, curato dagli stessi CCCP,  porta il visitatore a scoprire i dischi pubblicati e il mondo che li circondava e a cui si sono ispirati. La mostra è un racconto multidisciplinare con installazioni, fotografie d’archivio mai pubblicate, video, costumi di scena, a cui si aggiungono opere d’arte inedite e ambientazioni immersive realizzate appositamente per la mostra dagli artisti Arthur Duff, Roberto Pugliese, Stefano Roveda e Luca Prandini.

Dove: Fondazione Palazzo Magnani, Chiostri di San Pietro
Quando: Fino all’11 febbraio 2024

 


valasco vitali

Milano: “Velasco Vitali - Listen Better"

Il 24 ottobre ha inaugurato la mostra Velasco Vitali. Listen Better, il percorso espositivo nato dal dialogo tra l’artista Velasco Vitali e gli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Arte, valorizzazione e mercato dello IULM, che hanno curato, organizzato e comunicato la mostra coordinati dal Preside di Facoltà Prof. Vincenzo Trione e dalla Prof.ssa Anna Luigia De Simone. L’esposizione propone il tema del cambiamento climatico, una questione che, oggi, non riguarda solo la comunità scientifica, ma pervade le vite dei singoli individui. Vitali conduce la sua indagine su questo tema sorretto da un approccio romantico, intendendo il paesaggio come fonte di sentimenti contrastanti: da un lato la meraviglia dinanzi alla grandezza e alla forza della natura, dall’altro il terrore di fronte l’impotenza umana. Velasco Vitali. Listen Better si articola in tre momenti (Un pugno di polvere; Percepii la scena, e predissi il futuro; Terra desolata), ognuno ispirato dall’immagine di luoghi transitori, ricordo di quello che in The Waste Land, di T.S. Eliot, ospita le rovine di una città. Allestita nella Contemporary Exhibition Hall di IULM 6 e in alcuni spazi esterni del Campus, la mostra sarà aperta alla sola comunità IULM gratuitamente fino al 24 novembre 2023.

Dove: Contemporary Exhibition Hall di IULM
Quando: Fino al 24 novembre 2023

 


duchamp
Collezione Peggy Guggenheim © Association Marcel Duchamp, by SIAE 2023

Venezia: “Marcel Duchamp e la seduzione della copia"

La Collezione Peggy Guggenheim presenta Marcel Duchamp e la seduzione della copia, a cura di Paul B. Franklin, studioso indipendente residente a Parigi e tra i massimi esperti di Marcel Duchamp (1887-1968). Si tratta della prima, grande personale che il museo dedica a Duchamp, tra gli artisti più influenti e innovativi del Novecento, storico amico nonché consigliere della mecenate americana Peggy Guggenheim. Con una una sessantina di opere realizzate tra il 1911 e il 1968, l'esposizione presenta lavori iconici provenienti dalla Collezione Peggy Guggenheim e da altre prestigiose istituzioni museali italiane e statunitensi, nonchè da collezioni private. Riproducendo i suoi lavori con tecniche diverse, in dimensioni diverse ed edizioni limitate, Duchamp dimostra che alcuni duplicati e i loro originali offrono un analogo piacere estetico. È esattamente in questo modo che ridefinisce ciò che costituisce un'opera d'arte e, per estensione, l'identità dell'artista. Esaminando i modi assolutamente innovativi e vari in cui Duchamp cita se stesso nel corso della sua lunga carriera artistica, il percorso espositivo si sviluppa in diverse sezioni correlate tra loro, offrendo l’occasione unica di mettere in relazione una selezione fondamentale di opere dell'artista, esercizio questo essenziale, come più volte sostenuto da Duchamp, per comprenderne il progetto estetico.

Dove: Peggy Guggenheim Collection
Quando: Fino al 18 marzo 2024

 


Calvino

Roma: “Favoloso Calvino"

La maggior parte delle cose che Calvino ha da dirci attengono allo sguardo, alla dimensione visiva: il che equivale a dire, a idee di spazio. Spazi reali, ambienti e luoghi della sua esperienza vissuta; spazi immaginari, frutto di trasfigurazioni ed elaborazioni fantastiche; oggetti concreti, ora descritti con puntigliosa accuratezza, ora sottoposti a ingegnose interpretazioni simboliche; e ancora lo spazio per antonomasia, il cosmo, e gli spazi virtuali evocati o inventati da opere d’arte. La mostra propone ai visitatori un affascinante percorso attraverso l’immaginario calviniano indagando il rapporto con le arti visive e dando vita ad una vera e propria avventura dello sguardo. Ciò che ne emerge è soprattutto la varietà e la ricchezza dei modi in cui lo scrittore ligure ha rappresentato il rapporto dell’uomo con il reale, in un incessante succedersi di prospettive inattese, di mutevoli messe a fuoco, di stimolanti interrogativi. A cento anni dalla nascita Calvino si conferma uno dei più preziosi tra i nostri classici contemporanei: un autore capace di offrire alle nuove generazioni di lettori suggestioni e strumenti per orientarsi nel proprio tempo. Affrontare il presente richiede infatti di imparare a guardare la realtà circostante con occhi diversi: e, insieme, di rendere visibile ciò che la mente e l’immaginazione concepiscono. Nella visione di Calvino, razionalità e fantasia si alimentano a vicenda, calcolo e inventiva s’alternano e s’intrecciano, dando vita a un’opera variegata e multiforme, rigorosa e imprevedibile. In una parola: favolosa.

Dove: Scuderie del Quirinale 
Quando: Fino al 4 febbraio 2024

 


Basilico
Milano, 1996 © Archivio Gabriele Basilico

Milano: “Gabriele Basilico - Le mie città"

A dieci anni dalla scomparsa, Milano dedica a Gabriele Basilico una mostra che si articola tra Palazzo Reale e Triennale Milano e rappresenta il primo omaggio che la città in cui Basilico è nato e ha vissuto rivolge al fotografo e a quel suo sguardo cosmopolita. L’esposizione in Triennale, curata da Giovanna Calvenzi e Matteo Balduzzi, presenta il lavoro di documentazione che Basilico ha realizzato sulla propria città nel corso di quasi 40 anni, raccontando l’architettura, il tessuto edilizio, i monumenti, lo sviluppo urbano e le trasformazioni di Milano e della sua area metropolitana. Più di ogni altra città, Milano ha offerto a Basilico la possibilità di sperimentare, di intraprendere ricerche con ampiezza di temi, tempo a disposizione, capacità di movimento. Il progetto di allestimento è a cura di Francesco Librizzi.

Dove: Triennale Milano 
Quando: Fino al 7 gennaio 2024

 


mimmo scognamiglio

Milano: “Silia Ka Tung - Garden of Heavenly Delights"

Ancora pochi giorni per visitare presso Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea la nuova selezione di opere dell'artista londinese Silia Ka Tung. Si tratta di una serie di dipinti, disegni, tessuti, sculture in tela cucita e installazioni. Il suo lavoro esplora i temi dell'identità, del folklore e della memoria con una fusione unica di elementi provenienti da diverse culture: dalla mitologia cinese e greca, ai manga giapponesi, dai media coreani alla filosofia indù. Ka Tung crea un paese delle meraviglie fiabesco, un paesaggio onirico magico unico nel suo genere, abitato da creature misteriose che personificano la magia, la saggezza e il folklore ispirati ai molti fenomeni meravigliosi del mondo naturale. Il "Giardino delle delizie celesti" è un'intrigante miscela di fantasia moderna e fantascientifica combinata con le influenze della cultura e della tradizione cinese. Ordine e caos vanno di pari passo con lo Yin e lo Yang, il concetto filosofico che descrive forze opposte ma interconnesse. Si tratta di un viaggio visivo che racconta la complessità della natura attraverso i colori dei racconti popolari e della mitologia.

Dove: Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea
Quando: Fino al 10 novembre 2023

 


ferrari sheppard

Roma: “Ferrari Sheppard - Crucible"

La prima mostra in Italia di Ferrari Sheppard (Chicago 1983), considerato attualmente uno degli artisti americani più interessanti delle ultime generazioni. Nelle sale del Casino dei Principi l’artista presenta diciotto opere, delle quali undici realizzate appositamente per la mostra romana a Villa Torlonia oltre al video Be in My Mind, allestito nella sala da pranzo dell’edificio, decorata con tempere murali che rappresentano vedute del Golfo di Napoli, esposto per la prima volta al pubblico. Le tele di Ferrari Sheppard descrivono la way of life americana del terzo millennio. L’artista colloca personaggi fortemente caratterizzati in atmosfere domestiche e quotidiane, con uno stile neoespressionista e cromaticamente vivace, non così lontano, nella sua essenzialità, dalle iconografie proposte, nel corso del Ventennio, dai maestri della Scuola Romana, ben rappresentati nel vicino Museo del Casino Nobile, con le quali Sheppard idealmente si confronta. L'atmosfera storica del secondo dopoguerra torna anche in una serie di quadri ispirati al clima di libertà vissuto in Italia ma non solo, nei giorni subito successivi alla liberazione, quando la musica jazz era stata utilizzata dai soldati americani come arma contro il regime. Un elemento distintivo delle sue opere è anche la presenza della foglia d’oro che collega simbolicamente l’artista con l’arte bizantina e medievale europea, culture ed espressioni che rappresentano per Sheppard una grande fonte d’ispirazione. L’artista integra però l’oro con l’acrilico e il carboncino, smorzandone così il valore. Il titolo della mostra, Crucible (in italiano “Crogiuolo”) indica la capacità di questa pittura di includere suggestioni provenienti da fonti differenti, dall’arte medievale al graffitismo americano. Il lavoro di Sheppard trae origine dalla vita travagliata vissuta dall’artista durante l’adolescenza.

Dove: Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi
Quando: Fino al 7 gennaio 2024

 


Miro

Torino: “Mirò a Torino"

La mostra racchiude all’incirca 100 opere tra dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche provenienti da musei francesi e collezionisti privati, completata da una serie di opere grafiche, libri e documenti. La curatela è affidata al critico d’arte Achille Bonito Oliva, fra i maggiori e più stimati in Italia, insieme a Maïthé Vallès-Bled (già direttrice di musei francesi) e a Vincenzo Sanfo, esperto d’arte e organizzatore di grandi mostre internazionali. L’importante nucleo di opere copre un periodo di sei decenni della carriera di Joan Miró, esponente della corrente surrealista: dal 1924 al 1981, con un focus in particolare sulla trasformazione dei linguaggi pittorici che l’artista catalano iniziò a sviluppare nella prima metà degli anni ’20 e documentando le sue metamorfosi artistiche. Il percorso espositivo, suddiviso per aree tematiche è accompagnato da una importante sezione fotografica e da alcuni video inediti che raccontano il privato e il pubblico del grande maestro del surrealismo europeo.

Dove: Mastio della Cittadella
Quando: Fino al 14 gennaio 2024

 


villa panza
Passageway Inside - Downside, 2011 - 2012, 52 navi Ph. Michele Alberto Sereni @ Courtesy Magonza

Varese: “Wolfgang Laib - Passageway"

Fino al 25 febbraio 2024, Villa e Collezione Panza a Varese, ospita una mostra dedicata a Wolfgang Laib (Metzingen, Germania, 1950), uno dei grandi maestri della contemporaneità. Il progetto espositivo, dal titolo evocativo Passageway, si inserisce all’interno di un programma quadriennale di esposizioni dedicate ad alcuni dei temi che hanno caratterizzato la ricerca e la collezione di Giuseppe Panza di Biumo: “natura e forma”, “ritmo e dinamica”, “segno e messaggio”, “luce e colore”. In particolare, Passageway chiude il ciclo dedicato a “natura e forma” raccogliendo il testimone di Ex Natura. Nuove opere dalla Collezione Panza di Biumo, e generando nuove suggestioni e ulteriori approfondimenti sul tema. La mostra, pensata in stretta collaborazione con l’artista, negli spazi delle Scuderie e delle Rimesse per le Carrozze presenta quattro grandi installazioni - di cui una inedita e realizzata appositamente per questa occasione. Cera d’api, riso, pietra, carta e ottone sono punto di partenza per creazioni che raccontano di una natura vulnerabile da rispettare e che ci invitano ad agire come parte di ecosistemi fragili. Sin dalla fine degli anni ’70, Wolfgang Laib delinea, infatti, il suo vocabolario creativo attraverso uno scambio costante e inscindibile con l’elemento naturale: raccogliendo il polline per le sue opere minimaliste dal suolo giallo brillante, lavorando la materia delle sue sculture di cera d'api, utilizzando chicchi di riso, simbolo del nutrimento spirituale, fragile e sensuale. Profondamente segnato dai suoi viaggi in India e nell'Asia sud-orientale, l’artista nel suo vocabolario formale, fonde la cultura orientale con quella occidentale: figure geometriche e corpi come rettangoli, cerchi, piramidi e coni con solo poche alterazioni divengono motivi stilizzati, archetipici che trascendono l’esperienza visiva e conducono a una dimensione spirituale.

Dove: Villa Panza
Quando: Fino al 25 febbraio 2024

 


prada
@ Delfino Sisto Legnani e Alessandro Saletta, DSL Studio

Milano: “Paraventi: Folding Screens form the 17th to the 21st Centuries"

Ampia esposizione a cura di Nicholas Cullinan che indaga la storia e interpreta i significati dei paraventi, ripercorrendo le traiettorie di reciproche contaminazioni tra Oriente e Occidente, i processi di ibridazione fra diverse forme d’arte e funzioni, le collaborazioni tra designer e artisti e, infine, la creazione di opere inedite. I paraventi rappresentano il concetto di liminalità e di soglia fra due condizioni, in senso letterale e metaforico, in quanto attraversano le barriere tra discipline, culture e mondi diversi. Come spiega Nicholas Cullinan, “Pittura o scultura? Arte o complemento d’arredo? Elemento utilitaristico oppure ornamentale? Decorativo, funzionale, architettonico o teatrale? Questa mostra esamina con un approccio innovativo gli interrogativi e i paradossi che circondano la storia dei paraventi, una storia di migrazione culturale (da Oriente a Occidente), di ibridazione (tra forme d’arte e funzioni diverse) e di ciò che viene celato e rivelato. La nostra ricerca svelerà come questa storia e il suo manifestarsi nel presente coincidano con la storia di oggetti liminali e della liminalità stessa, in un processo di superamento delle rigide distinzioni e gerarchie tra le diverse discipline dell’arte e dell’architettura, della decorazione d’interni e del design”.

Dove: Fondazione Prada
Quando: Fino al 22 febbraio 2024

 


loschiavo

Lodi: “Alessandro Loschiavo – 9idee"

A due anni dalla fondazione, la galleria Spazio | D’ in Corso Adda, 42 a Lodi prosegue il suo programma di indagine sul lavoro di artisti e designer contemporanei e presenta la mostra "9idee, nove progetti di Alessandro Loschiavo". Una personale che raccoglie nove progetti del designer realizzati per il marchio Aliantedizioni nel corso degli ultimi due decenni. Alessandro Loschiavo ha infatti contribuito a fondare il marchio di edizioni limitate Aliantedizioni alle soglie degli anni 2000 e successivamente ne ha assunto il ruolo di direttore artistico disegnando la maggioranza degli articoli della collezione e defnendone così lo spirito complessivo. La mostra presenta nove complementi d’arredo e piccoli accessori per la casa contraddistinti ciascuno da un’idea innovativa e da alcune caratteristiche comuni. Tra queste si distinguono: la ricerca della sintesi formale nella risposta funzionale; il perseguimento di un’idea di leggerezza complessiva; la sostanziale mono-matericità nell’ottica di un facile recupero e smaltimento a fine vita; un sottile sapore mediterraneo.

Dove: Microgalleria Spazio | D’
Quando: Fino al 17 novembre 2023

 


ordet

Milano: “Sung Tieu - The Ruling"

Ordet presenta la prima mostra personale di Sung Tieu (artista vietnamita con base a Berlino) in Italia. La pratica di Tieu si fonda sulla ricerca storica e politica e le sue installazioni presentano spesso elementi documentari e fittizi. In The Ruling, l’artista indaga come la standardizzazione, la misurabilità e la quantificabilità siano impiegate come strumenti di sfruttamento. Nel 1897, durante il dominio coloniale francese dell’Indocina, il governatore generale Paul Doumer emanò un decreto che interessò le antiche unità di misura chǐ diffuse nella regione prima della colonizzazione. La riduzione introdotta dai francesi, pari a 7 centimetri, fu effettuata con il pretesto di un’iniziativa generale volta a standardizzare e unificare vari aspetti della vita culturale in Indocina diffondendo al contempo “la civilisation française”. Questa alterazione apparentemente trascurabile, che alla fine portò all’eliminazione dell’antica unità di misura, ebbe implicazioni di vasta portata, in particolare incidendo sulla tassazione fondiaria e sullo sfruttamento della maggior parte dei contadini vietnamiti. The Ruling rievoca l’intricata interazione tra interessi coloniali, strategie burocratiche e amministrative e il loro impatto come eredità duratura dell’oppressione coloniale, rivelando l’asimmetria tra l’universalità del sistema metrico e la sua implementazione come strumento di sfruttamento, accumulazione di capitale e commercio globale.

Dove: Ordet
Quando: Fino al 2 dicembre 2023

 


vitra design museum
Installation view "Iwan Baan: Moments in Architecture" © Vitra Design Museum Photo: Mark Niedermann

Weil am Rhein: “Iwan Baan: Moments in Architecture”

Iwan Baan è considerato uno dei principali fotografi di architettura e dell’ambiente edificato. Le sue immagini documentano la crescita delle megalopoli globali, esplorano edifici tradizionali o informali e ritraggono opere di noti architetti contemporanei, fra cui Rem Koolhaas, Herzog & de Meuron, Kazuyo Sejima e Tatiana Bilbao. Da ottobre 2023 a marzo 2024 il Vitra Design Museum presenta la prima grande retrospettiva dedicata all’opera del fotografo olandese. La mostra “Iwan Baan: Moments in Architecture” illustra l’ampio raggio d’azione del fotografo tracciando un panorama dell’architettura mondiale dagli inizi del XXI secolo, dei suoi contesti urbani e sociali e delle persone che usano questi edifici. La mostra presenta esempi che coprono tutte le aree operative di Iwan Baan e comprende anche filmati e fotografie poco note di architettura informale, dal villaggio circolare in Cina alla chiesa rupestre in Etiopia, dalle abitazioni di più piani autocostruite al Cairo alla Torre David a Caracas. “L’importante è raccontare una storia”, afferma Iwan Baan, “che è qualcosa di molto intuitivo e fluido. Non mi interessa tanto ritrarre edifici al di fuori del tempo, quanto piuttosto l’attimo specifico, il luogo e le persone che vi abitano, tutti quei momenti non previsti e non pianificati all’interno e attorno allo spazio, il modo in cui le persone interagiscono con quello spazio e le storie che ne nascono.”

Dove: Vitra Design Museum
Quando: Fino al 3 marzo 2024

 


nilufar
© Filippo Pincolini

Milano: “Gabriella Crespi”

Fino al 25 gennaio 2024 Nilufar presenta la mostra "Gabriella Crespi", un'occasione unica per immergersi nell'universo della luminare del design italiano. Curata da Nina Yashar, fondatrice di Nilufar, l’esposizione è ospitata presso la sede di via Della Spiga 32, nel cuore di Milano, una città che ha avuto un ruolo di primo piano nella vita della designer, nutrendo il suo sviluppo creativo e la sua inimitabile espressione di preziosa semplicità. I pezzi in mostra accendono i riflettori sulla maestria del lavoro di Gabriella Crespi. Le lampade “Fungo”, “Obelisco”, “Caleidoscopio” e “Scudo” trascendono la funzionalità per incarnare una sintesi di forma e scopo, proiettando una luminosità eterea che trasforma gli spazi. L’intricata collezione “‘Plurimi”, con i suoi elementi d’arredo modulari e trasformativi, evidenzia il suo spirito innovativo. L’accostamento alle creazioni luminose di Maximilian Marchesani arricchisce la mostra di un originale tocco contemporaeo. Il percorso di Gabriella Crespi (1922-2017), è caratterizzato da periodi artistici dinamici. La sua filosofia di design si è distinta per l’eleganza discreta e per gli elementi futuristici. Negli anni ‘70 e ‘80, Crespi evita di aderire alle tendenze artistiche dominanti e sviluppa invece un’estetica completamente nuova. Progetti fondamentali come “Rising Sun” e “Plurimi” dimostrano la sua capacità di trasformare la semplicità geometrica in opere d’arte funzionali, un intreccio attento di visione artistica e meticolosa artigianalità. L’interazione di bambù, rattan e bronzo – ognuno intriso di ricco simbolismo e significato – ha distinto il vocabolario artistico di Gabriella Crespi. Le sue creazioni catturano appieno le peculiarità di questi materiali, amalgamando con perizia gli elementi naturali con una sensibilità artistica raffinata. La designer si immergeva con attenzione scrupolosa nella selezione dei materiali, affascinata dalla loro estetica visiva e dalla connessione tattile, prendendo ispirazione dai suoi molteplici viaggi e dagli incontri culturali.

Dove: Nilufar Gallery
Quando: Fino al 25 gennaio 2024





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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 06 novembre 2023

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