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Design Orchestra: la musica e il design di Lorenzo Palmeri

— 22 ottobre 2018

19 ottobre - 4 novembre 2018
Design Orchestra

Galerie Simoncini
6, Rue Notre Dame
L-1648 Luxembourg

È dalla musica e dal suono che nasce il design di alcuni oggetti. Un mondo che Marco Sammicheli raccoglie e racconta nella prima personale di Lorenzo Palmeri.

Dal 19 ottobre al 4 novembre 2018, il designer e musicista italiano Lorenzo Palmeri, che nel 2017 abbiamo intervistato, partecipa con la sua prima mostra personale in Lussemburgo: Design Orchestra a Design City LX Festival, organizzato dal Mudam, con la curatela di Marco Sammicheli.

 

Lorenzo Palmeri vanta una doppia formazione. Laureatosi a Milano in Architettura, è anche compositore e musicista. Ed è dalla musica e dal suono che nasce il design di alcuni oggetti. Un mondo che Marco Sammicheli - curatore della mostra - raccoglie e racconta nella prima personale a lui dedicata.

 

La mostra presenta infatti una selezione di progetti disegnati da Palmeri, che si accostano al mondo del suono: strumenti musicali (chitarre e percussioni), oggetti speciali e progetti discografici.
Abbiamo chiesto a Lorenzo di raccontarci direttamente la sua prima personale:

 

 

— Come è nata l’opportunità di fare la tua prima mostra personale in Lussemburgo? Hai in programma di portarla in Italia?

L’idea è stata causata, come quasi sempre capita, nel corso di alcuni incontri fortunati. In questo caso, con La Camera di Commercio Italo-Lussemburghese, con Anna Loporcaro, direttrice del Mudam e con Marco Sammicheli che è stato prima catalizzatore e poi curatore della mostra. Certamente, mi piacerebbe portare “Design Orchestra" in Italia, vedremo. Per ora ho raccolto proposte che puntano verso altri paesi.

 

— Vieni presentato come designer e musicista, oltre che docente, autore, architetto. Quale è stata la difficoltà più grande nel presentare e bilanciare queste numerose anime all’interno della mostra?

Le diverse anime si incontrano nell’idea di “progetto”, una categoria che per me abita più in alto delle diverse discipline. In questo senso, si può ben dire che io mi occupi di una cosa soltanto. Per altro, ogni disciplina chiede con evidenza una preparazione ad hoc e il riconoscimento di un linguaggio, ma credo sia la “progettualità” a farla vivere. Nella mostra abbiamo scelto di raccontare esclusivamente gli oggetti e i progetti afferenti al mondo del suono cui ho lavorato negli ultimi dieci anni per aziende, enti o ricerca personale, per questo ci sono chitarre elettriche, vasi/campana eolica, fischietti souvenir, un sistema fono assorbente progettato per Caimi Brevetti, ma anche delle superfici disegnate per Stone Italiana trasversalmente ispirate da un ragionamento “sonoro”.

 

— Cosa avviene dopo la “prima mostra personale”? Quali sono i tuoi obiettivi futuri? 

Non posso che rimandare la risposta al “dopo”. Potrebbe diventare una buona scusa, cui credo resisterò, per fare un punto. Tra i miei obiettivi senz’altro dare continuità alla mostra e, nell’immediato, dedicarmi ad alcuni progetti di design e architettura da chiudere e all’imminente uscita del mio prossimo album “la natura del parafulmine".

 

 

Cover photo: Lorenzo Palmeri, Navel, 2018 © Max Rommel



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 22 ottobre 2018

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