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Le mostre e gli eventi da non perdere a novembre

Lifestyle — 04 novembre 2024
Nickel Tailings #34, Sudbury, Ontario, Canada, 1996 - ph. Edward Burtynsky, courtesy Flowers Gallery, London

La nostra selezione di mostre e appuntamenti da non mancare questo mese.

image-1730713732NOA, Lake House Völs - ph. Alex Filz

Merano: “Architetture recenti in Alto Adige 2018-2024”
La quarta edizione del progetto espositivo e editoriale Architetture recenti in Alto Adige propone un inventario dei progetti che documentano l’orizzonte architettonico che si è sviluppato in Alto Adige, selezionati da una giuria internazionale. A cura di Filippo Bricolo, architetto, sono stati scelti 28 progetti rappresentativi, di cui è proposta una restituzione dettagliata, a cui si affianca un secondo gruppo di altre 28, che trovano spazio in mostra e in catalogo. Il progetto espositivo ruota intorno a due domande fondamentali: esiste un’architettura in Alto Adige? E, se sì, in cosa consiste? Lungi dal voler fornire una risposta, i progetti selezionati rappresentano una delle tante possibili chiavi di lettura degli sviluppi del linguaggio architettonico territorio. L’approccio volutamente interrogativo, il dubbio inteso in senso critico, che contraddistinguono questa edizione intendono porsi come un invito al dibattito e alla riflessione.

Quando: fino al 16 febbraio 2025
Dove: Merano Arte



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Venezia Mestre: “BURTYNSKY: Extraction/Abstraction”
Dopo il successo mondiale della mostra Anthropocene, esplorazione multimediale che documentava l’indelebile impronta umana sulla terra, il fotografo Edward Burtynsky continua la sua indagine. La mostra, curata da Marc Mayer, è un’ampia antologica sugli oltre quarant’anni di carriera dell’autore che ha dedicato la sua vita a testimoniare l’impatto ambientale del sistema industriale sul nostro pianeta. Burtynsky invita i visitatori a guardare luoghi che esistono al di là della nostra esperienza comune, luoghi che soddisfano i nostri desideri e bisogni del presente ma che, allo stesso tempo, determinano il futuro del nostro habitat. Le 80 grandi fotografie si presentano come affascinanti e indecifrabili campiture di colori e di forme astratte, che lasciano gli osservatori sospesi di fronte a oggetti naturali o antropici spesso non immediatamente intellegibili, ma capaci di attirarli dentro l’opera. Nel corridoio del secondo piano di M9 è esposta, inoltre, una serie di fotografie della campagna fotografica commissionata a Burtynsky dalla Fondazione Sylva nel 2022 per testimoniare gli effetti della Xylella sugli olivi pugliesi.

Quando: fino al 12 gennaio 2025
Dove: M9



image-1730715954Installation view, Salvo. Arrivare in tempo, Pinacoteca Agnelli Torino, 2024 - ph. Sebastiano Pellion di Persano, courtesy Pinacoteca Agnelli

Torino: “SALVO. Arrivare in tempo”
L’esposizione, a cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti, occupa tre piani della Pinacoteca Agnelli in un percorso retrospettivo nell’opera di Salvo (Leonforte 1947 – Torino 2015), artista controcorrente e precursore, protagonista di una traiettoria indipendente. Avvicinatosi nella prima fase della sua carriera al vocabolario visivo dell’Arte Concettuale e dell’Arte Povera, affrontando temi come l’autorappresentazione e il linguaggio in opere fotografiche e scultoree, dall’inizio degli anni Settanta Salvo sceglie di dedicarsi esclusivamente alla pittura. Arrivare in tempo propone un percorso attraverso la sua pratica, suddiviso in otto capitoli che mettono in evidenza come le sue tele non siano in contrasto con l’approccio concettuale che le precede, ma ne abbiano assorbito coerentemente le intenzioni: la sperimentazione nella ripetizione degli stessi soggetti; la riflessione sul medium utilizzato; l’affermazione dell’importanza del ruolo dell’artista e del suo imprescindibile rapporto con la storia dell’arte, con la scrittura e la letteratura.

Quando: fino a domenica 25 maggio 2025
Dove: Pinacoteca Agnelli



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A Diosa, 2019, arazzo in lana di pecora sarda, Studio Pratha

Forlì: “TRAME ESPLORATIVE: un viaggio attraverso l’arazzo”
La mostra dedicata all’arte dell’arazzo in Italia, dagli anni ’50 del secolo scorso ad oggi, curata da Nadia Stefanel, sottolinea come il mezzo tessile, tradizionalmente visto come un’arte decorativa, sia diventato nel tempo una forma espressiva «L’arazzo, come linguaggio visivo contemporaneo, racconta di sperimentazioni e innovazioni tessili, di collaborazioni tra artisti e artigiani, tra tradizione ed esperimenti moderni, in dialogo con le tendenze artistiche contemporanee e il design industriale” scrive Stefanel, direttrice della Fondazione Dino Zoli. Il viaggio attraverso le arazzerie rappresenta un’opportunità unica per comprendere come l’arte e l’artigianato si uniscano in un processo creativo collaborativo, capace di coinvolgere alcuni dei più importanti maestri del secondo Novecento e di attrarre gli artisti del presente.

Quando: fino al 16 marzo 2025
Dove: Fondazione Dino Zoli



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Precious Okoyomon, the sun eats her children (il sole mangiai suoi figli), 2023 - ph. Sant’Andrea de Scaphis, courtesy l’artista e Gladstone Gallery © Precious Okoyomon

Torino: “Mutual Aid - Arte in collaborazione con la natura”
Progetto espositivo dedicato alla visione multispecie a cura di Francesco Manacorda e Marianna Vecellio, questa mostra esplora il concetto di mutuo appoggio approfondendo la collaborazione creativa tra esseri umani e natura, in un’inedita riflessione restituita al pubblico attraverso le esperienze di oltre venti grandi artisti e i loro collaboratori non umani che hanno affrontato il tema dagli anni Sessanta a oggi. Il titolo della mostra trae origine dalle tesi del filosofo russo Pëtr Kropotkin il quale ipotizza che, in uno scenario instabile e con risorse limitate, la migliore opzione di sopravvivenza sia la collaborazione tra specie. Ogni opera presentata è completata o co-realizzata grazie al contributo di elementi o agenti non umani e l’esposizione invita a rimettere in discussione la divisione tra cultura e natura, tra ambiente ed essere umano. Attingendo a diversi linguaggi espositivi come il video, la pittura, il suono, l’installazione e la scultura, Mutual Aid – Arte in collaborazione con la natura esplora visioni che cercano nuove modalità di collaborazione con altre specie, trasformando la Manica Lunga del Castello di Rivoli in un organismo “vivente” dove opere e processi naturali cooperano alla realizzazione di una vera e propria mostra vivente.

Quando: fino al 23 marzo 2025
Dove: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea



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courtesy Mutina

Fiorano: “Michael Anastassiades. Good Days”
La mostra offre una visione completa sull’approccio poetico del designer cipriota al progetto e alla materia, restituendo un’immagine del mondo in cui uomo e natura sono tra loro in perfetta armonia, e in cui la luce diventa la forza vitale che anima ogni cosa. 

Quando: fino al 24 gennaio 2025
Dove: Spazio Mutina



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ph. Ela Bialkowska, OKNO studio

Firenze: “DRIFT. Shy Society”
Shy Society trasforma il cortile di Palazzo Strozzi in un palcoscenico immersivo per una performance che unisce espressione artistica, natura e scienza, grazie ad una spettacolare installazione site-specific nel cortile rinascimentale realizzata dal duo olandese celebre per progetti performativi che uniscono arte e tecnologia. L’opera è composta da sette grandi fiori che si muovono lentamente e sinuosamente, aprendosi e chiudendosi in una coreografia che segue un brano sinfonico del compositore contemporaneo statunitense RZA. Shy Society trae ispirazione dall’affascinante fenomeno naturale noto come “nictonastia” per cui alcune specie di piante e fiori si chiudono durante la notte e si riaprono all’alba per autodifesa e per conservare le proprie risorse. Questo fenomeno ci induce non solo a riflettere sul concetto di bellezza, tra natura e artificio, ma anche sull’idea di adattamento all’ambiente da parte di tutte le forme di vita. Così come i fiori si aprono e chiudono in risposta ai cicli naturali, anche noi esseri umani siamo chiamati a trasformarci e adattarci alle sfide presentate dal nostro ambiente.

Quando: fino al 26 gennaio 2025
Dove: Palazzo Strozzi



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courtesy Triennale Milano

Milano: “Elio Fiorucci”
La mostra, a cura di Judith Clark, esplora le dimensioni creative di Elio Fiorucci (Milano, 1935-2015), stilista, designer, cool hunter e imprenditore. Il suo marchio, a partire dagli anni Sessanta, ha rivoluzionato il costume, la moda e la scena dell’arte contemporanea in Italia. I suoi concept store, oltre a proporre per la prima volta al pubblico un mix di abbigliamento, dischi, pubblicazioni e oggetti inediti, sono stati il punto di riferimento per happening e performance oltre che palcoscenici per la musica e l'arte contemporanea capaci di attrarre intellettuali, performer e artisti. La retrospettiva ha un intento biografico e include le vicende umane, imprenditoriali e culturali di Elio Fiorucci.

Quando: fino al 16 marzo 2025
Dove: Triennale Milano



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Firenze: “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”
L’esposizione è dedicata al sito preistorico di Poggetti Vecchi (Grosseto), di fondamentale rilevanza scientifica grazie ai reperti eccezionali che ha restituito. La mostra è divisa in due sezioni distinte presentate in due sedi diverse. La prima sezione, “Ambiente e risorse”, presenta le scoperte effettuate nel sito attraverso ricostruzioni ambientali per immergersi in quel mondo lontano, anche grazie all’utilizzo di tecnologie digitali e di copie 3D di reperti mai esposti prima al pubblico. Nella seconda sezione “Una tecnologia sostenibile” sono esposti per la prima volta in anteprima mondiale alcuni dei manufatti lignei miracolosamente conservatisi grazie a condizioni ambientali stabili e in assenza di ossigeno, strumenti di lavoro realizzati con l’uso del fuoco come mezzo di lavorazione del legno. Finora questi reperti rarissimi e delicati non sono stati mai esposti al pubblico a causa della loro estrema fragilità. L’esposizione nel museo fiorentino è quindi un’occasione più unica che rara per riscoprire lo stile di vita dei primi Toscani (Neanderthal) al tempo del cambiamento climatico, prima che i reperti vengano di nuovo messi al sicuro in attesa della loro futura musealizzazione definitiva.

Quando: fino al 12 gennaio 2025
Dove: Museo di Antropologia e Etnologia e Museo Archeologico Nazionale di Firenze





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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 04 novembre 2024

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