MUDEC
Museo delle Culture
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Con MU n.03, il MUDEC rinnova il suo impegno come laboratorio culturale aperto al mondo, capace di trasformare ogni pubblicazione in un dispositivo di ricerca e di relazione. Un atlante da esplorare con mente aperta e respiro profondo
Il MUDEC – Museo delle Culture di Milano – ha presentato il terzo numero di MU – MUDEC United, la pubblicazione annuale che accompagna e approfondisce i temi chiave delle sue mostre e delle sue attività culturali. Dopo aver esplorato i significati culturali dell’arcobaleno (Rainbow) e la vetrina come dispositivo espositivo (Exposure), il nuovo numero dal titolo “Travelogue. Underground and Undersea” propone un’immersione inedita: un viaggio nelle profondità della terra e degli abissi marini, ma anche nei territori meno visibili della psiche e dell’inconscio.
Come scrive la direttrice Marina Pugliese, si tratta di un “deep dive psicoanalitico”, un’immersione in spazi sotterranei che diventano metafora per osservare con attenzione ciò che normalmente rimane nascosto o trascurato. “Ci è venuta la voglia di osservare un po’ meglio le cose”, aggiunge il direttore della rivista Carlo Antonelli, che invita a scendere in profondità invece di affollare la superficie, abbandonando l’eccesso del visibile per esplorare il vuoto, il sommerso, l’invisibile.
Il numero si articola attraverso contributi trasversali che intrecciano linguaggi, discipline e visioni. Due progetti speciali firmati dagli artisti Armin Linke e Adrian Paci, un inserto tratto da COLORS (1995) dedicato all’overtourism, e una straordinaria costellazione di interventi firmati da protagonisti del pensiero e della creatività contemporanea: da Hans Ulrich Obrist a Emanuele Coccia, da Andrea Lissoni a Luca Guadagnino, passando per Michelangelo Frammartino, Joan Jonas, Mariangela Gualtieri, Antonio Perazzi, Nico Vascellari & Michèle Lamy, tra gli altri.
La grafica del magazine, curata da studio FM, restituisce il carattere sfaccettato e contemporaneo del progetto editoriale, mentre l’edizione è affidata ad Alla Carta Studio. Il risultato è un oggetto editoriale bilingue (italiano/inglese) dal respiro internazionale, capace di contaminare il racconto museale con i linguaggi dell’arte, della botanica, della musica e della critica culturale.
Per presentare questo nuovo viaggio “underground”, il MUDEC ha scelto un luogo emblematico: gli ex Bagni Pubblici di Piscina Cozzi, gioiello dell’architettura razionalista milanese. Qui, il 12 giugno scorso, si è tenuta una serata-evento in cui Carlo Antonelli, Marina Pugliese e il cardiologo Giulio Stefanini hanno dato voce ai temi del nuovo numero, in dialogo con un’installazione site-specific del collettivo 6:AM e con le atmosfere sonore create da Marta Del Grandi.
Il contesto, segnato da marmi, vasche e silenzi architettonici, ha amplificato il senso di un progetto che invita a “guardare sotto la superficie”, attraversando il corpo della città e la geografia interiore del nostro tempo.