Alla sua seconda edizione, la mostra "Desert X AlUla" esplora i concetti di miraggio e oasi in una dicotomia costante tra il mondo naturale e quello artificiale.
Dopo il successo della prima edizione nel 2020, torna Desert X AlUla, mostra diffusa nell’incredibile scenario desertico di AlUla, regione nel nord-ovest dell'Arabia Saudita, quest’anno nella valle di Al Mutadil. La mostra presenta le opere visionarie di 15 artisti sauditi e internazionali, invitati ad indagare i concetti di miraggio e oasi, entrambi importanti per la storia e la cultura del deserto ma che hanno anche assunto nel tempo un complesso significato a livello sociale globale.
Claudia Comte, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
Gli artisti hanno interpretato i temi attraverso installazioni che parlano di sogni, finzione, dis/apparenza, estrazione, illusione e mito, in un prezioso dialogo tra il mondo naturale e quello artificiale. I visitatori sono invitati in forma libera e gratuita a vagare e sperimentare paesaggi mozzafiato mentre si spostano da un’opera all’altra.
Shadia Alem, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
Dana Awartani, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
Gli artisti partecipanti sono: Shadia Alem, con un'installazione scultorea che rivisita l’arte degli origami; Dana Awartani la cui scultura trae ispirazione dall'architettura vernacolare di AlUla e che fa riferimento alle tombe nabatee; Serge Attukwei Clottey, che affronta l'esperienza della globalizzazione, della migrazione e dell'equità dell'acqua avvolgendo lastre di roccia in arazzi meticolosamente realizzati con galloni di kufuor giallo, contenitori di plastica usati in Ghana per conservare e trasportare l'acqua; Claudia Comte che presenta una progressione di muri che impongono la loro presenza architettonica all'interno dell'ordine naturale dei canyon di AlUla.
Serge Attukwei Clottey, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
Shezad Dawood, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
E ancora: Shezad Dawood che esplora la relazione geo-biologica tra il suolo del deserto e il vicino Mar Rosso attraverso una coppia di forme simili a coralli le cui superfici sensibili alla temperatura riflettono gli effetti del cambiamento climatico e la lotta continua dell'umanità per trovare un rapporto sostenibile con un ecosistema in rapido cambiamento; Jim Denevan che crea disegni effimeri i cui modelli a incastro parlano degli spostamenti di dimensione e scala; Stephanie Deumer, la cui opera è una serra sotterranea che allude al rigoglioso santuario delle piante native sottostanti; Sultan bin Fahad che presenta una struttura in fango a forma di un aquilone del deserto, con specchi sulla facciata che creano l'aspetto di un miraggio;
Jim Denevan, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
Stephanie Deumer, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
Zeinab Alhashemi le cui sculture di pelle di cammello si fondono con le montagne; Alicja Kwade che con le sue strutture architettoniche creano prospettive sempre diverse che colpiscono la linea sottile tra realtà e illusione; Shaikha Al Mazrou presenta lunghe e gonfie strutture in acciaio incastonate nei vuoti delle rocce, in equilibrio teso nel paesaggio, occupando lo stato liminale tra stasi e movimento;
Zeinab Alhashemi, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
Alicja Kwade, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
Shaikha Al Mazrou, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
Abdullah AlOthman che fa riferimento alle teorie della rifrazione della luce con plinti di acciaio inossidabile che interagiscono con la luce e creano uno spazio radioso che cerca di manifestare l'esperienza di catturare il miraggio per la prima volta; Khalil Rabah che crea un miraggio di un frutteto di ulivi; Monika Sosnowska che usando i binari della ferrovia che andava da Damasco a Medina, crea gigantesche erbe secche piene di possibilità di crescita e trasformazione; Ayman Zedani che propone una installazione sonora, creando una cacofonia che si aggiunge ai rintocchi della natura.
Abdullah AlOthman, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
Khalil Rabah, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
Desert X AlUla è una collaborazione tra Desert X e la Royal Commission for AlUla (RCU) istituita per promuovere un nuovo dialogo culturale attraverso l'arte. La prima mostra site-responsive del suo genere in Arabia Saudita, promuove il dialogo e lo scambio tra artisti, curatori e comunità internazionali e locali, modellati da una visione curatoriale (ad opera di Reem Fadda, Raneem Farsi e Neville Wakefield) che prende il deserto come ispirazione. Basandosi sull'eredità di Desert X, che si svolge nella Coachella Valley in California, Desert X AlUla attinge ai principi della land art, offrendo una profonda opportunità di sperimentare l'arte su scala monumentale in dialogo con la natura.
Monika Sosnowska, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
Ayman Zedani, Desert X AlUla 2022 © Lance Gerber
Tag: Installazioni
© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 21 febbraio 2022