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POSThome interpreta un nuovo concetto di ospitalità

News, Milano — 04 marzo 2022

Un creative retreat, un luogo in cui poter tornare alla radice più profonda delle proprie intuizioni e lasciarsi ispirare dalle suggestioni di ospiti e artisti che hanno trascorso del tempo e lasciato una traccia all’interno dello spazio.

POSThome, l'abitazione in via Teodosio 15 a Milano ideato da Claudia Campone, fondatrice dello studio di progettazione THiRTYONE Design + Management, inaugura in una nuova veste, facendosi interprete di una filosofia incentrata sull’hospitality, la creatività e il comfort, attraverso un radicale processo di rinnovamento che coinvolge spazi e arredi e la partnership con alcuni tra i protagonisti del design internazionale.

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@ Valentina Sommariva

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@ Valentina Sommariva

POSThome diventa così un creative retreat, un luogo in cui poter tornare alla radice più profonda delle proprie intuizioni e lasciarsi ispirare dalle suggestioni di ospiti e artisti che hanno trascorso del tempo e lasciato una traccia all’interno dello spazio. Ma anche una residenza urbana, attraverso la presenza, con una cadenza trimestrale, di un guest designer che sarà invitato come ospite all’interno di POSThome per realizzare un’opera su un’intera parete della casa, lasciata bianca come una tela. Attraverso il programma di residenze si definisce un dialogo tra l’ospite e il contesto domestico che si fa quinta scenica della sensibilità artistica di creativi della nostra contemporaneità.

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@ Valentina Sommariva

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@ Valentina Sommariva

Incartesimi è la prima artista ospite che fa della carta in pura cellulosa - o ottenuta da fibre riciclate - medium del suo fare espressivo. All’interno di POSThome riflette sul tema della flessibilità, immaginando una foresta di foglie di vari colori che ricopre la parete. Il materiale dalle diverse sembianze e consistenza omaggia una caratteristica propria della natura, simboleggiando la flessibilità e la capacità di adattarsi alle trasformazioni dell’ambiente.

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@ Valentina Sommariva

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@ Valentina Sommariva

La necessità di rispondere a nuove esigenze abitative è stato il punto di partenza da cui ha preso vita POSThome, a seguito del primo lockdown nella primavera 2020. Nasceva così un luogo che riflettesse un nuovo concetto di normalità, caratterizzato da esperienze condivisibili e fruibili con semplicità grazie alla tecnologia: uno spazio in cui la suddivisione degli ambienti, la selezione degli arredi e l’attenzione alla sostenibilità diventassero le fondamenta di un modello abitativo declinabile a livello internazionale in un’ottica glocal.

Racconta Claudia Campone: “Dopo un periodo in cui abbiamo potuto contare solo sulle nostre risorse, chiudendoci in uno spazio sempre più ristretto, la prospettiva del viaggio torna a riprendere il proprio ruolo nelle nostre vite. Non viaggiamo e non viaggeremo per spostarci o per motivi contingenti ormai assolvibili grazie alla tecnologia, lo faremo per offrire a noi stessi esperienze di senso, ri-generando la nostra socialità più autentica, come fonte di ispirazione, per ritrovare nuova energia e nuovi stimoli”.

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@ Valentina Sommariva

Portando con sé i frutti dell’esperienza precedente, la residenza riflette su alcuni mutamenti a lungo termine, come i cambiamenti nel mondo dell’hospitality e nell’approccio al viaggio, in genere meno frequenti ma più lunghi nella loro durata. Con questo nuovo assetto POSThome conferma e stringe nuove collaborazioni con partner del calibro di 3M, Abet Laminati, Artemest, Artemide, Azzurra, Jaipur Rugs, Lutron e Tecno.

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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 04 marzo 2022

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