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Andrea Branzi in mostra da Nilufar Depot

News, Appuntamenti, Milano — 21 marzo 2022

Una selezione di opere senza tempo: creazioni in legno che rimandano ai totem. Fino al prossimo 7 maggio a Milano.

"L'opera di Branzi si colloca tra passato, presente e futuro. La sua grandiosità sta nel riconoscere, comprendere e riscoprire la semplicità, che viene riportata alla luce nella sua forma più pura, elementare e potente". Con queste parole Nina Yashar, fondatrice di Nilufar Gallery, presenta la nuova mostra dedicata al maestro Andrea Branzi ospitata negli spazi di viale Lancetti al 34 fino al 7 maggio.

L’esposizione, intitolata Grandi Legni e Acqueforti, presenta opere senza tempo che richiamano i totem, strumenti spirituali di protezione e ponti di collegamento con una dimensione mistica, proposte accanto a una serie di acqueforti e prove d'artista.

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La galleria Nilufar ha un legame particolare con i pezzi unici dei Grandi Legni che, come Branzi definisce, "sono guardiani, spiriti altruisti, come i Lari e i Penati, che proteggono il nostro focolare domestico ormai spento. Prendono parte allo spettacolo della vita e hanno un ruolo nella trama. Sono in parte strumenti e in parte oggetti di scena, in parte mezzi e in parte racconti".

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A metà strada tra installazioni architettoniche e utensili di uso quotidiano, i Grandi Legni definiscono una nuova forma orientata a tematiche antropologiche più profonde, ricche di magia e di miti. Si tratta di entità misteriose che comunicano tramite un proprio linguaggio ancestrale. Branzi le definisce "radici animiste", oggetti con uno spirito. È il materiale primordiale di cui sono fatti, il legno, che ne determina la funzione: oggetti destinati a sostenere e a trasportare le fatiche di chi li possiede.

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"Il legno è la base dell'Europa, le fondamenta su cui l'umanità ha costruito il proprio paesaggio nel corso della storia", dichiara Branzi. I Grandi Legni reinterpretano tale materiale attraverso una combinazione di tecniche, tra cui la ricerca di antiche travi di Gadertal in Val Badia, l'adozione di una innovativa metodologia di stampa 3M, la creazione di intarsi di pietre semi-preziose fiorentine e di micro-mosaici della scuola di Spilimbergo, così come il recupero di componenti più umili, ad esempio una rete da pollaio.





Tag: Nilufar Depot Andrea Branzi



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 21 marzo 2022

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