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Alla ricerca di designer del coinvolgimento

News — 06 luglio 2022

Una breve analisi per comprendere una delle possibili nuove figure professionali negli ambiti della comunicazione e del marketing.

Da tanti anni si parla di gamification, ma in questo ultimo biennio si stima che il volume di affari di applicativi gamificati abbia superato i 180 miliardi di euro, con una crescita annua costante del 100% negli ultimi 4 anni.

I motivi possono essere molteplici, sicuramente la pandemia ha spinto le aziende a trovare nuove soluzioni per coinvolgere dipendenti, rivenditori, agenti a distanza e per lungo tempo.
Inoltre, contando oltre 4 miliardi di persone nel mondo che ogni giorno giocano almeno 1 ora ad un videogioco, capiamo velocemente come le piattaforme videoludiche e il loro linguaggio stiano entrando nella quotidianità di molte persone, anche in questo caso con una crescita esponenziale.

Per tanti è diventata un’esigenza quella di usufruire di diversi servizi, dalla sanità alla finanza, con un approccio ludico; perchè spesso è più semplice, intuitivo, più coinvolgente e, mentre ci divertiamo, impariamo e memorizziamo le informazioni.

La gamification è sviluppare progetti basati su elementi ludici in contesti non ludici, quindi non realizzati per divertimento ma per raggiungere scopi precisi e spesso per modificare o incentivare comportamenti di cittadini, clienti e dipendenti.

Un ottimo esempio di gamification nell'ambito della formazione aziendale è Samsung Backstage, uno strumento di formazione online dedicato a chi vende dispositivi Samsung. L’azienda coreana dichiara di aver ridotto del 40% i costi di formazione per il lancio di nuovi prodotti e di aver constatato che i negozi con un utente Samsung Backstage vendono il 64% in più di dispositivi premium rispetto ai negozi senza.
Attraverso questo applicativo la comunità dei venditori Samsung si forma e acquisisce punteggi e vantaggi competitivi (sconti, offerte, premi).

Un altro ambito dove le applicazioni di gamification hanno successo è il fitness, basti pensare a Zombies, Run!: un’applicazione che ti catapulta in un mondo invaso dagli zombie.
Ascoltando un'intrigante storia con le cuffie, devi correre per salvarti e completare missioni, raccogliere oggetti e ampliare la tua base sicura.

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Con il proliferare di questo tipo di progetti nascono tante nuove opportunità lavorative, oggi il mercato cerca figure professionali che probabilmente ancora non esistono, in grado di conoscere i principi del Game Design, che abbiano dimestichezza con la progettazione delle interfacce, sia lato usabilità che grafica, che sia a conoscenza di elementi base di psicologia e delle caratteristiche cognitive del consumatore, per non parlare di marketing e comunicazione. Insomma una figura professionale in grado di gestire e governare sistemi complessi di community e governance.

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Da circa un anno Studiolabo e IAAD stanno progettando un corso professionale che avvicini i professionisti della comunicazione e del marketing a questi temi, con l’obiettivo di creare figure in grado di progettare un sistema di gamification, sia con obiettivi interni aziendali sia di comunicazione esterna e gestione di una community.

Il corso in Engagement Design dura 5 mesi e si sviluppa tra lezioni online e laboratori live a Milano.

Ti interessa approfondire l’opportunità?
 



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 06 luglio 2022

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