Una breve analisi per comprendere una delle possibili nuove figure professionali negli ambiti della comunicazione e del marketing.
Da tanti anni si parla di gamification, ma in questo ultimo biennio si stima che il volume di affari di applicativi gamificati abbia superato i 180 miliardi di euro, con una crescita annua costante del 100% negli ultimi 4 anni.
I motivi possono essere molteplici, sicuramente la pandemia ha spinto le aziende a trovare nuove soluzioni per coinvolgere dipendenti, rivenditori, agenti a distanza e per lungo tempo.
Inoltre, contando oltre 4 miliardi di persone nel mondo che ogni giorno giocano almeno 1 ora ad un videogioco, capiamo velocemente come le piattaforme videoludiche e il loro linguaggio stiano entrando nella quotidianità di molte persone, anche in questo caso con una crescita esponenziale.
Per tanti è diventata un’esigenza quella di usufruire di diversi servizi, dalla sanità alla finanza, con un approccio ludico; perchè spesso è più semplice, intuitivo, più coinvolgente e, mentre ci divertiamo, impariamo e memorizziamo le informazioni.
La gamification è sviluppare progetti basati su elementi ludici in contesti non ludici, quindi non realizzati per divertimento ma per raggiungere scopi precisi e spesso per modificare o incentivare comportamenti di cittadini, clienti e dipendenti.
Un ottimo esempio di gamification nell'ambito della formazione aziendale è Samsung Backstage, uno strumento di formazione online dedicato a chi vende dispositivi Samsung. L’azienda coreana dichiara di aver ridotto del 40% i costi di formazione per il lancio di nuovi prodotti e di aver constatato che i negozi con un utente Samsung Backstage vendono il 64% in più di dispositivi premium rispetto ai negozi senza.
Attraverso questo applicativo la comunità dei venditori Samsung si forma e acquisisce punteggi e vantaggi competitivi (sconti, offerte, premi).
Un altro ambito dove le applicazioni di gamification hanno successo è il fitness, basti pensare a Zombies, Run!: un’applicazione che ti catapulta in un mondo invaso dagli zombie.
Ascoltando un'intrigante storia con le cuffie, devi correre per salvarti e completare missioni, raccogliere oggetti e ampliare la tua base sicura.
Con il proliferare di questo tipo di progetti nascono tante nuove opportunità lavorative, oggi il mercato cerca figure professionali che probabilmente ancora non esistono, in grado di conoscere i principi del Game Design, che abbiano dimestichezza con la progettazione delle interfacce, sia lato usabilità che grafica, che sia a conoscenza di elementi base di psicologia e delle caratteristiche cognitive del consumatore, per non parlare di marketing e comunicazione. Insomma una figura professionale in grado di gestire e governare sistemi complessi di community e governance.
Da circa un anno Studiolabo e IAAD stanno progettando un corso professionale che avvicini i professionisti della comunicazione e del marketing a questi temi, con l’obiettivo di creare figure in grado di progettare un sistema di gamification, sia con obiettivi interni aziendali sia di comunicazione esterna e gestione di una community.
Il corso in Engagement Design dura 5 mesi e si sviluppa tra lezioni online e laboratori live a Milano.
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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 06 luglio 2022