10 progetti che raccontano una nuova era della materia: tra biocompositi, rigenerazione e innovazione sostenibile
Alla Milano Design Week la materia è tornata protagonista: non più semplice supporto, ma linguaggio, visione, direzione. Ripercorrendo quanto visto ad aprile, abbiamo selezionato 10 progetti che ci hanno colpito per l’uso di materiali innovativi, dai pigmenti ricavati dalle microalghe alle fibre tessili rigenerate. Progetti che osservano la natura, riscoprono il passato e sfidano l’industria: poetici, sostenibili, culturalmente rilevanti.
SO-colored by We+ - Milano Design Week 2025
SO-COLORED
Lo studio giapponese We+, fondato a Tokyo nel 2013 da Toshiya Hayashi e Hokuto Ando, ha presentato il progetto SO-Colored alla Galleria Rubin, in zona 5Vie: un’iniziativa di ricerca che esplora l’uso delle microalghe come fonte sostenibile e innovativa di pigmenti naturali. Le microalghe, organismi microscopici presenti ovunque - dall’acqua alle superfici rocciose, fino ai marciapiedi e persino dentro le abitazioni - sono in grado di produrre una gamma di colori vividi e profondi, che spaziano dal verde a tonalità rosse, gialle e blu, a seconda della specie e delle condizioni di crescita.
Per questo progetto, le microalghe in polvere sono state miscelate con una resina naturale derivata dalla dammar indonesiana, che conferisce una finitura liscia e brillante, simile alla ceramica o al vetro, oltre a essere un legante ecologico e biodegradabile. Il materiale è stato impiegato per realizzare arredi, dando vita a nuove possibilità cromatiche naturali e sostenibili.
SO-Colored nasce dalla collaborazione tra We+ e Algal Bio Co., Ltd.
Diade by Kvadrat
OCEAN-BOUND POLYESTER
Nello showroom in corso Monforte, Kvadrat ha presentato il tessuto da rivestimento Diade, in collaborazione con l’artista Kapwani Kiwanga. Realizzato interamente in poliestere riciclato da rifiuti plastici provenienti dagli oceani, il tessuto si caratterizza per un intreccio destrutturato che unisce linee diagonali nell’ordito e linee rette nella trama, creando un effetto prismatico di iridescenza e profondità.
Il materiale, noto come ocean-bound polyester, è prodotto in collaborazione con l’azienda svizzera #tide, specializzata nel recupero di plastica dagli oceani e nella produzione di filati sostenibili. Il poliestere deriva da plastica raccolta entro 10 km dalle coste e isole remote della Thailandia. La palette comprende 16 colorazioni, spaziando dai vivaci blu cielo, giallo sole e verde arioso, ispirati ai colori della natura, a toni neutri che richiamano legno, pietra e bianco.
OurCarbon®
OURCARBON
Tra le innovazioni più rilevanti esposte nella mostra The Scale of Commitment - curata da Materially e ospitata presso Superstudio Più in via Tortona - spicca OurCarbon®, un biomateriale carbon-negative ottenuto dai fanghi di depurazione, ovvero i residui organici derivanti dal trattamento delle acque reflue. Attraverso un processo di trasformazione termica, questi scarti vengono convertiti in un pigmento nero sostenibile, impiegabile in una vasta gamma di applicazioni: dalla plastica, come alternativa al nero fossile nei compound, agli inchiostri, dal calcestruzzo - dove contribuisce a immagazzinare carbonio senza comprometterne le prestazioni - fino al settore tessile, per la tintura di fibre naturali o sintetiche. Portato in Italia da Garzanti Specialties, il materiale è stato presentato anche in combinazione con Xi®, un innovativo composto legno-plastica sviluppato da Geomatrix. Un esempio concreto di economia circolare e di come i rifiuti possano diventare risorsa strategica per i materiali del futuro.
R100 by Hydro - Milano Design Week 2025
R100
Hydro, azienda norvegese attiva nei settori dell’alluminio e delle energie rinnovabili, prosegue il suo impegno per la sostenibilità. Dopo aver presentato l’anno scorso il primo alluminio post-consumo al 100% - realizzato interamente con materiale riciclato - è tornata a Capsule Plaza, in zona Porta Venezia, con R100. I designer coinvolti, tra cui Sabine Marcelis, Keiji Takeuchi e Cecilie Manz, hanno lavorato con un vincolo tanto semplice quanto rivoluzionario: non superare un raggio di 100 km tra materia prima (scarti post-consumo locali) e prodotto finito. Una nuova geografia del progetto che riscrive le regole e si inserisce nel percorso di Hydro verso l’obiettivo di emissioni nette pari a zero entro il 2050.
Foto di Egoun design
VORONOI
Voronoi è una serie di piccoli contenitori sfaccettati e scultorei progettati da Egoundesign. Presentata allo Spazio Vito Nesta alla Design Week, Voronoi è frutto della collaborazione tra Egoundesign e 3D4Mec ed è il primo prodotto al mondo a sperimentare l’ottone stampato in 3D, grazie allo sviluppo di stampanti industriali specifiche per questo metallo. Utilizzando la tecnologia L-PBF (Laser Powder Bed Fusion), i contenitori sono realizzati attraverso la fusione e solidificazione via laser della polvere di ottone, ottenendo forme complesse e leggere senza compromettere la resistenza.
Grazie al sistema di recupero automatico brevettato da 3D4Mec, la materia prima viene utilizzata al 98%, riducendo significativamente gli scarti. Voronoi è presentata anche in una nuova versione realizzata in PLA bio-based.
Paper Weaving by Abid Javed
PAPER WEAVING
Durante l’esposizione Material Alchemists alla Triennale di Milano, il designer e ceramista britannico Abid Javed ha presentato il progetto Paper Weaving. Conosciuto per le sue sculture che esplorano l’intersezione tra scienza, spiritualità e design, Javed porta nel suo lavoro l’influenza della formazione in biologia molecolare, che lo spinge a esplorare nuove modalità espressive attraverso i materiali. Paper Weaving trasforma la carta — tradizionalmente considerata fragile — in una superficie tridimensionale e strutturata, grazie a tecniche di tessitura innovative. Questo progetto rappresenta un esempio di come la ricerca sui materiali del futuro non si limiti alla scoperta di sostanze nuove, ma coinvolga anche la rigenerazione e la reinterpretazione di materiali esistenti, ampliandone le potenzialità estetiche e funzionali.
Trace of Water by Honoka & Aqua Clara
TRACE OF WATER
Tra le ricerche più delicate e significative sui materiali del futuro viste alla Design Week 2025, Trace of Water dello studio giapponese HONOKA - in collaborazione con Aqua Clara - ha portato a Palazzo Litta un’installazione che rilegge in chiave poetica la plastica riciclata. Il progetto nasce dall’osservazione di un fenomeno fisico: il contatto prolungato dell’acqua con le bottiglie in PET lascia nel materiale una sorta di “memoria”, che, se sottoposta a calore, genera microbolle e texture organiche. Da questa traccia visibile prende forma una nuova materia, trasformata in superfici e arredi dal forte impatto visivo. Un esempio di come lo scarto possa essere non solo recuperato, ma ripensato come elemento narrativo.
NOAI® by Marco Carini x Living Divani
NOAI®
Attorno ai tavoli Étoile di Marco Carini, Living Divani introduce un’innovazione importante: il piano in NOAI®, un biocomposito naturale e sostenibile di ultima generazione. Composto da terra cruda, fibre di canapa, quarzi pregiati e ossidi minerali naturali, NOAI® non solo conferisce al tavolo una texture ricca e un’estetica sofisticata, ma possiede anche proprietà fotocatalitiche in grado di migliorare la qualità dell’aria negli ambienti interni ed esterni. Questo materiale è resistente, leggero e durevole, adatto a molteplici condizioni d’uso, e grazie alla sua composizione organica e minerale si inserisce perfettamente nei principi della bioedilizia e del design sostenibile. NOAI® rappresenta così un equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto per l’ambiente, offrendo nuove possibilità per superfici di arredo che siano funzionali, belle e responsabili.
Tablì by Lavazza
TABLÌ
Durante la Milano Design Week 2025, Lavazza ha presentato Tablì, un’innovazione che rivoluziona il modo di vivere il caffè monodose, ponendo la sostenibilità e la materia al centro dell’esperienza. A differenza delle tradizionali capsule in plastica o alluminio, Tablì è una pastiglia realizzata interamente da caffè pressato, senza alcun involucro esterno. Questo sistema rappresenta un vero e proprio salto di qualità, non solo per il marchio, che festeggia 130 anni di storia, ma per l’intero settore del caffè, riscrivendo le regole del consumo responsabile e di design. Disponibile a partire da settembre 2025, Tablì è il risultato di un percorso quinquennale e oltre 15 brevetti, e si propone come il futuro sostenibile del single-serve, unendo innovazione materiale e sensibilità ambientale in un unico gesto quotidiano.
Light in Matter by Emanuel Gargano
LIGHT IN MATTER
Un altro progetto che guarda al futuro dei materiali è HYLEtech, nuovo brand nato da Luce5, che ha presentato alla Triennale un’innovativa tecnologia basata su un alluminio hi-tech completamente elettrificabile. Il materiale, utilizzato nelle sculture luminose Light in Matter firmate da Emanuel Gargano, fonde struttura e luce in un unico corpo, eliminando la necessità di sorgenti esterne. Un progetto che, oltre a un’intensa ricerca estetica e tecnologica, si fa portavoce di una visione più consapevole: “Non è più tempo di plastica, di deforestazione, di derivati del petrolio”, si legge nel manifesto del brand.
Agreste by Estudio Campana x ALPI
AGRESTE
A partire dagli scarti di produzione, ALPI dà vita ad Agreste, una nuova superficie decorativa progettata da Estudio Campana che trasforma il legno in un racconto materico. Ispirato alle terre aride del Brasile, il pattern irregolare e dalla texture viva richiama crepe e fenditure del suolo, evocando una bellezza imperfetta e primordiale. Attraverso un sofisticato processo di upcycling, ALPI riafferma la propria visione di design responsabile, in cui anche il “residuo” diventa materia di progetto.
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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 16 giugno 2025