Da Art Basel Paris a Design Miami.Paris fino alla nuova sede della Fondation Cartier firmata da Jean Nouvel
Parigi si prepara a vivere una delle settimane più intense del suo calendario culturale. Dal 22 al 26 ottobre 2025, la città si trasforma in un crocevia globale per il mondo dell’arte, del design e della cultura contemporanea. Art Basel Paris torna per la seconda volta al Grand Palais con 203 espositori provenienti da 40 Paesi, tra cui 25 nuove gallerie; mentre con la terza edizione di Design Miami.Paris il collectible design torna in scena negli ambienti raffinati de L’Hôtel de Maisons. Ma l’attesa sta per finire anche per la nuova sede della Fondation Cartier pour l’art contemporain - un edificio haussmanniano del 1855 i cui interni sono stati completamente riconfigurati da Jean Nouvel - che inaugura ufficialmente il 25 ottobre, a due passi dal Louvre, con la mostra Exposition Générale, con l’allestimento firmato dallo studio Formafantasma.

©Art Basel
Al Grand Palais, cuore pulsante della capitale, Art Basel Paris riconferma la sua vocazione di piattaforma internazionale capace di mettere in dialogo artisti affermati e nuove generazioni. Le gallerie partecipanti, provenienti da Europa, Asia, Medio Oriente e Americhe, delineano una visione espansa dell’arte contemporanea, tra linguaggi ibridi, materiali rigenerativi e pratiche sostenibili. La fiera si conferma così come uno degli appuntamenti imperdibili della stagione, capace di attirare collezionisti, curatori, designer e professionisti della cultura da tutto il mondo. Accanto ad Art Basel, la scena del design da collezione trova spazio con Design Miami.Paris, che torna per la terza edizione negli ambienti raffinati de l’Hôtel de Maisons. Qui, le più importanti gallerie internazionali - da Carpenters Workshop Gallery a Friedman Benda - presentano opere che oscillano tra arte, artigianato e innovazione materica. Un format che consolida Parigi come capitale del collectible design, luogo in cui la cultura del progetto si incontra con la ricerca formale e la sperimentazione d’autore.

Design/Miami.Pari 2024 - ©Ivan-Eorfeev for Design/Miami.Paris
Ma la vera svolta di questa stagione avviene poche vie più in là, dove la Fondation Cartier pour l’art contemporain inaugura la nuova sede negli spazi storici dei Grands Magasins du Louvre, nel cuore della Rive Droite. Il progetto degli interni, che si sviluppano su 8.500 mq, sono stati completamente riconfigurati dall’Atelier Jean Nouvel, ridefinendo l’idea di museo come organismo vivo e dinamico: una struttura trasparente e modulare, attraversata dalla luce naturale e articolata su cinque piattaforme mobili pensate per adattarsi alle diverse discipline creative, dalla fotografia alla scienza, dal cinema alle arti performative. Per festeggiare i quarant’anni della Fondazione, la sede apre al pubblico con un weekend di ingresso gratuito (25 e 26 ottobre) e con Exposition Générale, una mostra che riunisce oltre 600 opere di più di 100 artisti internazionali, tra cui James Turrell, Diller Scofidio + Renfro, Alessandro Mendini, Claudia Andujar, David Lynch e Cai Guo-Qiang. Concepita come una “enciclopedia vivente”, l’esposizione si articola in quattro grandi sezioni - Machines d’architecture, Être nature, Making Things e Un monde réel - che attraversano quarant’anni di sperimentazione tra architettura, natura e tecnologia, offrendo una lettura inedita della storia della Fondazione e del suo archivio creativo.

©Fondation Cartier
L’allestimento firmato da Formafantasma reinterpreta in chiave poetica e critica le grandi esposizioni ottocentesche che un tempo animavano gli stessi Grands Magasins du Louvre, trasformando la memoria del luogo in una scenografia immersiva. L’allestimento di Formafantasma sovverte la linearità classica delle mostre. "La nuova Fondation Cartier ha una presenza fortissima, non era necessario opporre una narrativa, ma amplificarla: abbiamo ripercorso le stratificazioni di questo edificio, nato come hotel, convertito negli anni in Grands Magasins du Louvre e Louvre des Antiquaires. Questi livelli ci interessavano, perché alcuni restano visibili nel progetto. L’edificio ha un’identità propria, e abbiamo dovuto decidere cosa accogliere e cosa invece lasciare dormiente”, raccontano i Formafantasma.
L’obiettivo, come sottolinea la direzione della Fondation Cartier, è quello di mettere l’arte in dialogo con le questioni contemporanee, dall’ecologia alla pianificazione urbana, fino alla convivenza culturale, restituendo al pubblico un’esperienza in cui la creazione non è solo rappresentazione, ma atto di riflessione collettiva.

©Fondation Cartier
Fondata nel 1984 da Alain Dominique Perrin, allora presidente di Maison Cartier, la Fondation Cartier si è sempre distinta come crocevia di linguaggi e discipline, promuovendo una visione dell’arte come laboratorio aperto. Oggi, con la nuova sede, la sua identità evolve in un sistema espositivo fluido, capace di trasformarsi nel tempo, dove ogni mostra diventa un’esperienza sensoriale e intellettuale. La coincidenza con la chiusura temporanea del Centre Pompidou (si dice per almeno 5 anni) per i lavori di restauro rafforza il ruolo della Fondation Cartier come nuova infrastruttura culturale per Parigi, simbolo di un’epoca in cui i confini tra arte, architettura e pensiero si dissolvono per dare spazio a nuove forme di dialogo.
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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 16 ottobre 2025



