A Beirut una mostra diffusa trasforma gli scarti di marmo in nuovi oggetti e visioni, raccontando come anche ciò che resta può rinascere
Nel mese di ottobre, a Beirut, i frammenti di marmo recuperati diventano gesto, forma e racconto urbano. FRAGMENTA – The Revival of Lost Forms non è soltanto una mostra, ma una piattaforma di riflessione materiale e culturale che attraversa la città trasformando gli scarti in atti di rinascita. Fondato da Nour Najem e Guilaine Elias e curato da Gregory Gatserelia, il progetto prende vita negli archivi industriali di Najem Group & Co., storica realtà libanese attiva dagli anni ’80 nella lavorazione della pietra, oggi riaperta come spazio di sperimentazione e nuova manifattura.

BB Studio Fragmenta © Marya Gazzaoui Alameddine and Charbel Saade
Per questa prima edizione, 49 designer e artisti emergenti e affermati sono stati invitati a confrontarsi con scarti di produzione: lastre spezzate, campioni dimenticati, frammenti dismessi. Il vincolo è radicale e poetico: almeno il 70% di ogni opera deve essere realizzato in marmo recuperato, trasformato attraverso interventi minimi e consapevoli, in dialogo diretto con i maestri artigiani del laboratorio Najem. In una città come Beirut, costruita per sovrapposizioni e contrasti, la logica del frammento è parte stessa del suo paesaggio urbano. Qui la pratica dello spolia - antica tradizione mediterranea e mediorientale che reimpiega elementi architettonici del passato per generare nuove forme - non è solo un gesto tecnico, ma un modo di abitare il tempo: nulla scompare davvero, tutto si trasforma. FRAGMENTA si inserisce in questa traiettoria culturale, trattando ogni scarto come un frammento di storia ancora attivo, da riattivare anziché archiviare. Tra i 49 partecipanti figurano firme riconosciute del design contemporaneo come Karen Chekerdjian, Khaled El Mays, Carlo Massoud, Richard Yasmine, Tessa Sakhi e Andrea Mancuso – quest’ultimo come presenza internazionale – affiancate da una nuova generazione di progettisti che interpreta il marmo non come materiale finito, ma come inizio di una narrazione.

Immagine a sinistra: BB Studio Cybelle Moutran Ceramics Fragmenta © Marya Gazzaoui Alameddine and Charbel Saade
Immagine a destra: BB Studio Carlo Massoud Fragmenta © Marya Gazzaoui Alameddine and Charbel Saade
FRAGMENTA diventa quindi una mostra itinerante diffondendo le opere in diversi luoghi della città e trasformando Beirut in una mappa materiale fatta di apparizioni, presenze e frammenti. Non una semplice esposizione diffusa, ma una geografia emotiva della materia: spostato dal contesto produttivo allo spazio urbano, il marmo recuperato diventa simbolo di una cultura che sceglie di rigenerarsi non attraverso la produzione del nuovo, ma attraverso la rilettura di ciò che già esiste.
Il percorso curatoriale si articola in cinque capitoli tematici – Contemplazione, Spolia, Artigianalità, In the Raw, Portale Cosmico – che qui diventano un vero viaggio esperienziale. Si apre con Contemplazione, ingresso silenzioso dove la pietra diventa specchio interiore e suggerisce immobilità, tempo, mortalità. Da qui si accede a Spolia – The Revival of Lost Forms, dove frammenti architettonici vengono ricomposti come innesti tra passato e presente, trasformando la frattura in continuità. Con Artigianalità, il gesto manuale – preciso, imperfetto, umano – viene elevato a forma di resistenza alla produzione seriale. In the Raw espone la pietra nella sua nudità più radicale: bordi irregolari, tagli, ferite lasciate visibili come parte del linguaggio. Il percorso culmina infine nel Portale Cosmico, uno spazio di soglia in cui la pietra torna a essere materia spirituale, come nei rituali arcaici, non conclusione ma passaggio.

BB Studio Sara Badr Schmidt Fragmenta © Marya Gazzaoui Alameddine and Charbel Saade
In un’epoca definita dalla velocità del consumo, FRAGMENTA ribadisce una possibile direzione per il design contemporaneo: non produrre di più, ma produrre diversamente. Qui la materia non viene usata, ma ascoltata. Ogni frammento è trattato come un archivio di tempo, un deposito di gesti e memorie. La città stessa diventa il luogo in cui il design non espone: resiste, immagina, riattiva. Al suo cuore, FRAGMENTA celebra l’alleanza tra artigianato, patrimonio materiale e comunità, portando in primo piano una catena produttiva familiare – il Najem Group – che attraversa tre generazioni e oggi si apre alla sperimentazione artistica.
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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 22 ottobre 2025



