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Mondi Connessi: la parola a HENRYTIMI

— 06 aprile 2025
Photo courtesy of Daniel Civetta
Brand
HENRYTIMI

artista artigiano
henrytimi
predicatore del minimalismo materico
crea opere senza tempo

Henry: due parole su di te.

Artista artigiano minimale materico. Da sempre ho cercato una narrazione, un racconto che potesse svelare quella emozione semplice e pura di connessione tra uomo, spazio e materia, una sensazione personale ed allo stesso tempo assoluta perché in dialogo con trame più profonde e primordiali di approccio alle funzioni ed alla natura. Così ho rintracciato nelle materie il vero valore di questa emozione e, nei saperi più antichi, la cultura; l’arte, l’architettura e la maestria artigianale del saper fare a mano sono diventati baluardi della mia manifattura.
Ogni creazione vuole esprimersi nella bellezza della storia che tramanda, fatta di sottrazioni e forme autentiche. Rocce grezze, legni masselli, metalli fusi si svelano e diventano opere uniche, colonne, thermopoli, archi, forme imprescindibili del mio vocabolario.

henrytimi-fuorisalone-milano

I tuoi progetti si distinguono infatti per le contaminazioni tra cultura e materia, cercando nella forma di raccontare storie uniche. Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova esposizione?

Le mie opere sono prima di tutto bellezza, emozione e funzione, un’esigenza ed il suo profondo studio, una dichiarazione di consapevolezza del vivere e dell’armonia necessaria della persona in ogni sua azione. L’installazione pensata per Mondi Connessi vuole prima di tutto spostare la consueta percezione e porre le persone a un nuovo stadio di attenzione, introspettivo e consapevole, perché attivo in ogni suo senso.Un panorama, un mondo primordiale, materico ed allo stesso tempo inatteso, dove svettano opere che della funzione hanno fatto parola d’ordine e traducono semplici gesti. Materie e pensieri si sfiorano e si incontrano nei dettagli per lasciarci protagonisti del nostro fare e pensare, riportando l’io cosciente e la sua essenza naturale.
La galleria come un varco atemporale o paesaggio transizionale.

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Sta diventando sempre più consueto costruire connessioni tra il mondo dell’arte, del design e della moda. Che evoluzione vedi nei prossimi cinque anni e perché?

Non possiamo fermarci a ipotizzare che si possa intravedere in questa forma di ricchezza solo una tendenza passeggera, almeno per alcuni di noi. Da oltre dieci anni penso con fermezza alle mie opere come un punto che possa dissociarsi da limiti prestabiliti e un incontro di essi nella persona, nel fatto su misura per la sua sensibilità e, allo stesso tempo, nella materia naturale di valore inestimabile, perché l’esatto istante di connessione con le proprie origini, la propria essenza ed una bellezza così cosciente ed educativa.
Tra cinque anni mi aspetto che un’esperienza alternativa, sensoriale, che richiama opere meditative dove la materia evoca a sua volta il luogo e ne crea un dialogo, non sia più l’eccezione ma la regola. Un luogo dove la funzione si possa raccogliere in dettagli di forma sostanziale e lo sguardo si posi verso soluzioni di valore storico e interdisciplinare, perché insieme di tutte le forme di espressione più sensibili.
Proprio come NOMOS HOTEL, il nuovo concetto di accoglienza pensato per Roma.





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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 06 aprile 2025

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